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Qual è il "giorno X" in cui il governo darà il via libera all'"invasione"

Nella maggioranza ci sono ancora diversi malumori sulle modifiche inerenti i decreti sicurezza, ma lunedì il testo con le nuove norme dovrebbe arrivare in consiglio dei ministri per la prima approvazione

Qual è il "giorno X" in cui il governo darà il via libera all'"invasione"

Lunedì dovrebbe essere il giorno X, quello che soprattutto la parte più a sinistra dell'attuale maggioranza aspetta da tempo. In consiglio dei ministri infatti dovrebbe arrivare il testo di riforma dei decreti sicurezza, le norme volute tra l'ottobre del 2018 e l'agosto del 2019 dall'allora ministro dell'Interno Matteo Salvini.

Da quando i giallorossi si sono insediati al timone dell'esecutivo, la parola d'ordine dal Pd è stata quella di discontinuità, specialmente sul tema riguardante l'immigrazione. Tuttavia sui decreti firmati dal segretario del carroccio il governo non ha mai messo mano. E questo perché, in primo luogo, all'interno della maggioranza non è mai stata trovata una sintesi a riguardo.

Se l'ala più a sinistra del Pd ha sempre premuto per una cancellazione integrale delle norme, soprattutto nelle parti riguardanti il contrasto all'immigrazione clandestina, l'area più a centro dei dem ha invece puntato su alcune modifiche. Sul fronte grillino invece, in tanti hanno più volte espresso i malumori per gli eventuali interventi sui decreti. Sono stati infatti proprio i parlamentari del Movimento Cinque Stelle a contribuire all'approvazione delle norme essendo il partito principale forza della precedente maggioranza gialloverde.

La preoccupazione del M5s era dettata sia dalla prospettiva di perdere ulteriore consenso e sia di smentire il loro stesso operato nel giro di pochi mesi. A febbraio il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese aveva posto sul piatto una prima proposta di modifica, ma l'avvento dell'emergenza coronavirus ha fatto slittare tutto. Adesso, forse, nella coalizione di governo si sarebbe arrivati a una sintesi. E proprio nel momento in cui invece l'emergenza immigrazione richiederebbe un maggiore giro di vite visti gli incrementi nel flusso di sbarchi rispetto allo scorso anno.

Le possibili modifiche sul tavolo del CdM

Alcune prime indiscrezioni sono state lanciate la settimana passata da Repubblica. Al centro delle modifiche dei decreti sicurezza ci sarebbe in primo luogo la quasi totale eliminazione delle multe alle Ong. Si tratta dell'applicazione dei rilievi mossi dal Quirinale dopo l'approvazione del decreto nell'agosto 2019, in cui si metteva in evidenza la sproporzione delle sanzioni applicabili alle navi delle organizzazioni. Le multe non andrebbero oltre cifre comprese tra 10.000 e 50.000 Euro.

C'è poi il discorso relativo all'allargamento delle casistiche riguardanti la cosiddetta protezione speciale. Quest'ultimo è un istituto previsto proprio dai decreti sicurezza e che è andato a sostituire la protezione umanitaria. Nelle intenzioni originarie del Pd vi era la reintroduzione della precedente protezione, la sintesi interna alla maggioranza potrebbe invece prevedere di mantenere l'istituto voluto da Salvini aumentando però i casi in cui sarà possibile concedere il via libera all'asilo nel nostro Paese. Tra le altre cose infine, nel testo riformato dei decreti sicurezza dovrebbe essere previsto un ritorno al sistema dell'accoglienza diffusa, che tanto aveva fatto discutere già negli anni passati soprattutto per via dei malumori degli amministratori locali, così come potrebbe essere inserita l'iscrizione all'anagrafe per i richiedenti asilo.

Una tensione non ancora smorzata

Nonostante una calendarizzazione già ufficializzata per il consiglio dei ministri di lunedì, le tensioni interne ai giallorossi non sono state del tutto smorzate. Nei corridoi della politica si parla soprattutto di tentativi da parte del M5s di evitare un eccessivo allargamento delle maglie della protezione speciale. Il presidente del consiglio Giuseppe Conte è quindi ancora impegnato nel trovare una sintesi.

E colpi di scena finali non è detto che possano mancare.

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