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Ecco come cambia il decreto sicurezza con il piano di Luciana Lamorgese

Dalle multe alle Ong alla cittadinanza, passando per i nuovi casi in cui sarà possibile richiedere la protezione speciale: ecco il nuovo possibile impianto del decreto sicurezza

Ecco come cambia il decreto sicurezza con il piano di Luciana Lamorgese

Da sinistra si esulta, la tanto evocata discontinuità da Matteo Salvini sembra vicina alla sua realizzione: quello presentato da Luciana Lamorgese nel summit di maggioranza, è un piano organico di riforma dei due decreti sicurezza volto a smantellare l’impostazione salviniana.

A dir la verità però, su alcuni aspetti l’attuale titolare del Viminale ha provato a giungere più che altro ad un sostanziale compromesso con tutte le forze politiche della maggioranza. Si vuol presentare il nuovo piano come antitetico a Salvini, in realtà si dovrebbe parlare più che altro di un ripristino di molte norme in vigore prima dei decreti sicurezza voluti dal segretario del carroccio.

Nello specifico, ad essere intaccati da Luciana Lamorgese dovrebbero essere tutti i principali elementi affrontati dalle norme a firma del segretario del carroccio.

Multe alle Ong

L’attuale impostazione prevista dal decreto sicurezza, appare figlia del contrasto tra la linea tenuta da Matteo Salvini al Viminale e le organizzazioni non governative. Di conseguenza, nell’attuale norma sono previste, tra le altre cose, multe molto salate per le Ong che violano il decreto sicurezza. Le leggi varate dalla maggioranza gialloverde, in particolare, assegnano alle organizzazioni multe che potrebbero anche arrivare, nei casi più importanti, ad un milione di Euro. Il tutto per scoraggiare il più possibile, secondo l’impostazione salviniana, l’arrivo di navi Ong con migranti a bordo in acque italiane od all’interno dei porti del nostro paese.

Qualora il piano della Lamorgese superi le prove sia del summit di maggioranza che del consiglio dei ministri, in parlamento dovrebbe arrivare una nuova normativa dove, in primo luogo, verrebbero drasticamente diminuite le multe alle Ong. Si parla adesso di sanzioni che potrebbero variare partire da un minimo di 10.000 Euro per arrivare ad un massimo di 50.000 Euro. Secondo un articolo di Alessandra Ziniti su Repubblica, sul ridimensionamento delle multe alle Ong avrebbero pesato anche alcuni rilievi avanzati dal Quirinale.

Confisca delle navi alle Ong

Il decreto sicurezza varato ad agosto ed ancora formalmente in vigore, prevede anche la confisca immediata delle navi Ong nel caso di violazione delle norme. In particolare, se una nave di un’organizzazione non governativa dovesse entrare in Italia senza alcun permesso da parte delle autorità, allora si procederebbe ad un’immediata confisca.

Con le novità che Luciana Lamorgese vorrebbe apportare al decreto sicurezza, si dovrebbe ritornare alla situazione normativa antecedente alle novità introdotte da Matteo Salvini. In tal caso, la confisca delle navi Ong scatterebbe soltanto in caso di reiterazione delle condotte giudicate illegali e non invece alla prima violazione accertata.

La cittadinanza

In Italia vige lo ius sanguinis, secondo cui si è italiani nel momento in cui almeno uno dei due genitori è italiano. Ci sono poi altre situazioni in cui è possibile ottenere la cittadinanza del nostro paese, come ad esempio quella riguardante il compimento dei 18 anni di età per un ragazzo che vive in Italia ma è nato da genitori entrambi stranieri. Il decreto sicurezza di Salvini non ha intaccato questa impostazione, ma ha modificato l’iter per ottenere la cittadinanza. Il percorso burocratico, con le norme introdotte dall’ex ministro dell’interno, dura mediamente 4 anni.

Il piano di Luciana Lamorgese prevede su questo tema una sorta di “restaurazione”, reintroducendo le norme che parlano di silenzio assenso per ottenere la cittadinanza, con l’iter burocratico ridotto ad un massimo di 24 mesi. Per il momento invece, risultano accantonate le discussioni riguardanti le eventuali introduzioni di ius soli o ius culturae.

Anagrafe

L’iscrizione all’anagrafe consente ai cittadini di usufruire di tutti i servizi legati alla residenza. Il decreto sicurezza ha vietato ai richiedenti asilo di iscriversi all’anagrafe, attualmente è in vigore questa norma seppur “ridimensionata” da diverse sentenze dei giudici in varie parti d’Italia. Sia a livello politico che giudiziario, questo passaggio è stato quello maggiormente osteggiato. Diversi sindaci hanno promosso iniziative e ricorsi volti a cancellare questo punto del decreto sicurezza.

Il nuovo governo, con il piano di Luciana Lamorgese, dovrebbe togliere definitivamente il divieto di iscrizione all’anagrafe. Dunque, se dovesse essere approvata la nuova norma, anche i richiedenti asilo potrebbero iscriversi ed in tal modo avere la possibilità, tra le altre cose, di avere accesso alle prestazioni sanitarie e di aprire un proprio conto in banca.

Protezione speciale

Già dal primo decreto sicurezza, quello approvato nell’ottobre del 2018, è stato cancellato l’istituto della protezione umanitaria. Secondo l’ex ministro dell’interno, costituiva un elemento poco chiaro tramite il quale si è concesso ad un numero sempre più alto di migranti di ottenere la possibilità di rimanere in Italia. Al posto della protezione umanitaria, è stata introdotta la cosiddetta “protezione speciale”: in poche parole, con questa disposizione sono stati espressamente specificati i motivi per i quali è possibile accedere ai piani di accoglienza. In particolare, può richiedere la protezione speciale chi è affetto da critiche condizioni di salute, chi si è distinto per atti di particolare valore civile, così come chi è vittima di violenza, sfruttamento o di calamità naturali.

Con il possibile nuovo decreto sicurezza, il ministro Lamorgese non ha previsto la reintroduzione della protezione umanitaria e questo nonostante le pressioni arrivate da una parte della maggioranza. Si dovrebbe procedere invece ad un allargamento dell’elenco delle condizioni per richiedere la protezione speciale. Esse dovrebbero riguardare, in particolare, le persone con disagio psichico, chi ha particolari condizioni di vulnerabilità e le vittime di tratta.

Infine, la protezione speciale potrebbe essere accordata anche in caso di ricongiungimento dei nuclei familiari.

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