L'urlo del web: Camere aperte ad agosto

L'anno scorso 39 giorni di ferie. Appello di Openpolis a favore delle sedute estive

L'urlo del web: Camere aperte ad agosto

Sul calendario dei lavori della Camera c'è una data cerchiata in rosso: giovedì 2 agosto. Sarebbe l'ultimo giorno di lavoro dei parlamentari. Con l'attività legislativa dell'esecutivo che va a singhiozzo, e con i due rami del Parlamento di conseguenza semi deserti, Montecitorio ha fissato comunque una finestra di convocazioni per esaminare eventuali «decreti-legge preannunciati dal Governo».

Insomma, i provvedimenti su cui lavorare non ci sono ancora, ma meglio tenersi pronti «dal 28 luglio al 2 agosto», recita il calendario sul sito della Camera. Poi tutti al mare. Il condizionale è d'obbligo perché già serpeggiano i malumori degli inquilini di Montecitorio, dopo le voci circolate su un possibile slittamento fino al 9 agosto dell'attività dei deputati. Un'ipotesi a cui starebbe ragionando il presidente anti casta Roberto Fico, per evidenziare la «rottura» col passato, dopo la scure sui vitalizi.

Già, perché in caso contrario il Parlamento, che ancora non ha iniziato a lavorare a regime dopo l'insediamento del 24 marzo e il lungo iter per la formazione del governo e poi delle commissioni, andrebbe già in vacanza. Il caso è stato sollevato da Openpolis, che ha pubblicato un appello: «Teniamo aperto il Parlamento ad agosto». «Visto il prolungato stallo - scrive l'associazione - sarebbe auspicabile che si decidesse per un agosto in controtendenza, con una pausa estiva breve. Abbiamo dovuto aspettare oltre 3 mesi per la formazione del governo, e altri 20 giorni per la costituzione delle commissioni, pensare che il parlamento possa chiudere per altre settimane non sembra ideale. Ora che il Parlamento è finalmente nel pieno dei suoi poteri, e che tutti i parlamentari sono coinvolti in prima persona nell'attività legislativa, sarebbe un errore interrompere il tutto per la pausa estiva». E il web gli fa eco.

Anche perché i tanto attesi decreti annunciati dai legastellati, che necessitano dell'approvazione entro 60 giorni delle due camere per diventare legge, potrebbero arrivare nelle prossime settimane, proprio a ridosso della pausa agostana. Bisognerebbe attendere dunque il rientro dei politici a settembre per esaminarli. Non un bel segnale per il Parlamento «del cambiamento». Tuttora infatti a fronte dell'attivismo, negli annunci dell'esecutivo Conte, i due rami del Parlamento sono sonnacchiosi. E vuoti. Questa settimana è convocata una sola seduta d'aula a Montecitorio, dedicata a interrogazioni davanti a un pugno di deputati volenterosi. Si riprenderà la prossima settimana, la seconda di luglio, e solo per l'insediamento delle commissioni bicamerali. Al Senato, l'assemblea è fissata invece per oggi con la conversione di due decreti in scadenza, varati dal precedente esecutivo Gentiloni.

Ecco perché se allo stallo dovesse aggiungersi un altro mese di ferie, diventerebbe un assist all'onda dell'antipolitica sui social che anche la scorsa estate, di fronte alla vacanza record di 40 giorni, aveva preso a bordate i parlamentari sotto l'hashtag #feriedeipolitici. Uno scenario da evitare visto che ora al governo ci sono proprio quei grillini anticasta che attaccavano i colleghi fannulloni.

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