Elezioni politiche 2022

M5s, chiuso il termine per le candidature: ecco i big che restano fuori

Da Alessandro Di Battista a Rocco Casalino, diversi i big che hanno deciso di non autocandidarsi alle parlamentarie pentastellate. E scoppia il caso Ferrara

M5s, chiuso il termine per le candidature: ecco i big che restano fuori

Dopo giorni di voci, indiscrezioni e smentite, si è concluso il termine per la presentazione delle proposte di autocandidatura alle parlamentarie del M5s, in programma il prossimo 16 agosto. Dopo la batosta del no alla deroga al tetto dei due mandati, che ha sancito l’addio di numerosi volti di spicco, Conte non potrà contare ufficialmente su altri big pentastellati.

Nessuna sorpresa per quanto riguarda Alessandro Di Battista. L’ex pasionario M5s ha deciso di non tornare in campo nonostante le lusinghe disperate di Giuseppi. L’inviato del Fatto era stato definito dal leader pentastellato “un interlocutore leale e privilegiato”, ma tutto questo non è bastato. Lo stesso Conte, in mattinata, aveva evidenziato: “Di Battista non è iscritto in questo momento al Movimento 5 stelle, non credo voglia partecipare alle parlamentarie e rientrare nel Movimento”.

Dibba non è l’unico pezzo grosso del M5s a declinare la corsa alle parlamentarie. Nonostante le indiscrezioni delle ultime settimane, anche Rocco Casalino ha deciso di non partecipare al voto del 16 agosto. Il portavoce di Conte, in prima linea nella comunicazione (o meglio, propaganda) dell’ex primo ministro e spesso al centro di gaffe clamorose.

Fuori anche Virginia Raggi. Come confermato nelle scorse ore da Conte ai microfoni di Radio Capital, per l’ex prima cittadina di Roma vale il vincolo del doppio mandato. La giurista, inoltre, è attualmente "presidente della commissione dell'Expo" e stia "combattendo delle battaglie importanti a Roma". “In bocca al lupo a tutti i candidati alle parlamentarie del Movimento 5 Stelle. Vi sostengo”, così, in un tweet senza polemiche, l’ex sindaco della Capitale.

Tra gli altri esponenti pentastellati che non ripresenteranno la candidatura segnaliamo anche Domenico Bennardi, sindaco di Matera. Interpellato dall’Ansa, ha spiegato che gli è stata proposta una candidatura ma preferisce“portare avanti il lavoro avviato per la città”: “Stiamo lavorando per una candidatura materana” da presentare per le parlamentarie M5s. Nessuna corsa nemmeno per Enrica Segneri, reduce da cinque anni da deputata:“Con questa mia rinuncia alla candidatura, spero di poter dare spazio a chi con entusiasmo e passione affronterà il mandato dei cittadini con lealtà e coraggio, augurando loro di non cedere mai alle sirene dei luoghi dorati del Parlamento e di non dimenticarsi mai degli ultimi”, le sue parole su Facebook.

Come da tradizione M5s, non mancano le polemiche. La candidatura di Paolo Ferrara rappresenta un rebus. Il consigliere capitolino pentastellato e vicepresidente dell'Assemblea capitolina ha annunciato la sua partecipazione alle parlamentarie per le prossime politiche: “Voglio farmi portavoce di sempre più persone: in un momento difficile come questo, per me ha un valore enorme poter aiutare la gente portando in Parlamento una voce sincera, che viene dal basso”. Parole che hanno scatenato il caos nelle chat romane del Movimento. Diversi eletti e attivisti, infatti, contestano una violazione della regola del doppio mandato: "Ferrara ha già svolto un 'mandato zero’ come consigliere municipale, più altri due come consigliere comunale. Candidarlo significherebbe derogare alla regola del secondo mandato", le parole di un portavoce all’Adnkronos.

Anche qui ne vedremo delle belle.

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