Ecco cosa divide davvero Conte e Grillo

Nelle scorse ore ci sarebbe stata una telefonata chiarificatrice tra Grillo e Conte. Il comico vorrebbe uno scudo legale totale in vista del voto che non si terrà più su Rousseau

Ecco cosa divide davvero Conte e Grillo

Forse parlare di pace è un po’ esagerato ma nelle ultime ore il clima in casa M5s sembra essere leggermente più sereno. Lo scontro tra Beppe Grillo, cofondatore del Movimento, e Giuseppe Conte, ex premier e leader in pectore dei pentastellati, non c’è stato e forse non ci sarà. Almeno nel breve periodo.

Il comico genovese è atteso a Roma ma nelle scorse ore pare che ci sia stata una telefonata chiarificatrice con Conte, almeno secondo quanto riferiscono fonti molto vicine all’ex premier. Quest’ultimo, racconta Tpi, vorrebbe evitare lo scontro totale con quello che ormai è il suo rivale perché "non sarebbe certo facile rimettersi in pista adesso con una lista personale dopo un’eventuale rottura con Grillo e mesi inutilmente spesi a tentare di far nascere il nuovo Movimento".

Solo ieri, nel corso dei suoi colloqui a Palazzo Madama con i senatori pentastellati, Conte avrebbe affermato: "Io e Beppe Grillo non abbiamo mai interrotto i nostri rapporti, ma voglio che ci sia piena fiducia a reciproca, altrimenti mi sfilo".

In pratica, è più conveniente stipulare una sorta di armistizio che andare alla guerra. Il motivo è semplice: una rottura in questo momento non converrebbe a nessuno dei due in quanto sarebbe deleteria per il futuro di entrambi. Oltre che per quello dello stesso Movimento scosso da tensioni interne. I più ottimisti tra i big pentastellati si spingono a dire che l’accordo definitivo potrebbe arrivare già nelle prossime ore. Basta attendere poco per capire se davvero così sarà.

Se una questione pare essere risolta vi è un altro punto sul quale il Movimento rischia grosso: quella dello scudo legale. Come spiegano fonti molto vicine al dossier, racconta ancora Tpi, ci sarebbe la richiesta da parte di Grillo di uno scudo legale totale in vista del voto che non si terrà più su Rousseau. In vista un problema di regolamento interno.

Il voto dovrebbe essere certificato dalla piattaforma ma questa ora non è più nelle condizioni di farlo. E così avanza forte il timore che ciò possa scatenare numerosi ricorsi.

Non sono pochi coloro che sostengono, infatti, che in base all’attuale Statuto la votazione sul Neo-Movimento debba essere effettuata su Rousseau e non sulla nuova piattaforma. Un problema, e neanche tanto piccolo, quindi resta. Ma anche su questo si potrebbe scommettere che alla fine una via d’uscita la si possa effettivamente trovare.

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