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Il maestrino Macron da Fazio per fare lo spot pro Europa

In vista delle Europee, l'appello del presidente agli italiani: "Basta malintesi". E il conduttore: "A Parigi a mie spese"

Il maestrino Macron da Fazio per fare lo spot pro Europa

éToni pacati, parole come "amore" e "amicizia", un appello direttamente agli italiani. Emmanuel Macron si fa intervistare da Fabio Fazio per superare lo scontro tra i due Paesi, esacerbato negli ultimi mesi dai continui botta e risposta con il governo Conte, e fare lo spot all'Unione europea.

"Ci sono stati malintesi tra Italia e Francia ma bisogna andare oltre", ha detto il presidente francese ricordando che il 2 maggio accoglierà a Parigi Sergio Mattarella per il cinquecentesimo anniversario della morte di Leonardo da Vinci ma soprattutto per parlare di Europa ai giovani. "I malintesi e le peripezie più recenti non sono gravi, bisogna andare oltre: ci sono state affermazioni un pò eccessive. Quello che dobbiamo ai nostri popoli è andare oltre", ha aggiunto mentre il conduttore di Che Tempo Che Fa annuiva.

Solo timidamente Fazio ha citato l'accordo di Aquisgrana con la Merkel per riformare l'Europa. Quasi un modo per dare a Macron modo di ripartire col suo spot: "Francia e Germania devono essere d'accordo ma l'Europa non può andare avanti se l'Italia non è d'accordo. Il dialogo con Roma è essenziale", ha ribadito il presidente francese, "Tra Francia e Germania, quando c'è un malinteso, il peggio è possibile, l'Europa non ne guadagna, quindi devo garantire un minimo di concordia con i tedeschi. Francia e Germania dialogano per andare avanti più velocemente in Europa. Ma il dialogo con l'Italia è essenziale".

"C'è bisogno di un'Europa forte per palare sia ad americani che cinesi", ha aggiunto il presidente, "Siamo di fronte a una crisi della democrazia occidentale, crisi di efficacia. C'è bisogno di un'Europa più forte anche se bisogna riconoscere l'urgenza della richiesta di personalità dei popoli. Ma occorre ricostruire un'Europa più unita e più forte. È il cuore della campagna che si apre". Poi il timido avvertimento: "Alcuni difendono I nazionalismi, ma io mi batterò con forza perché dobbiamo rispettare le identità dei popoli ma costruire un'Europa forte e sovrana".

Sui migranti Macron si è limitato a dire che l'Italia ha bisogno di una maggiore solidarietà da parte dell'Europa: "Nessun paese europeo potrà risolvere i suoi problemi da solo, ma solo cooperando con gli altri", ha detto, "L'immigrazione, in particolare quella che viene dalle coste africane, è stata troppo consistente e a volte non c'è stata abbastanza solidarietà da parte dell'Europa. Le stesse paure attraversano i nostri Paesi, quindi oggi siamo presi come in una morsa fra l'apertura con tutte le sue virtù e la tentazione alla chiusura, perché il fenomeno migratorio fa paura. Credo che la soluzione l'unica soluzione, sia di ripensare la nostra sovranità e le nostre protezioni nel mondo così com'è, e cioè ripensare la relazione con l'Africa, l'altra riva del Mediterraneo. I nostri destini sono legati, dobbiamo avere una politica di stabilizzazione, di sviluppo insieme noi europei per permettere alla gioventù africana di avere un futuro sul proprio continente e non di essere in mano ai trafficanti".

Immancabile - seppur anche in questo caso in modo più che pacifico - l'argomento Tav. "Sono stati fatti molti lavori, svariate analisi: è un progetto molto importante e molto atteso", ha spiegato, "È una scelta fatta da predecessori ed è stata confermata. Ma le tecnologie permettono di conciliare modernità ed ecologia".

Infine ha guardato la telecamera e ha rivolto direttamente un appello agli italiani: "C'è una storia da fare insieme", ha detto, "Vedo gli ostacoli, ma credo che tra i nostri Paesi ci sia il cuore, l'amicizia e l'amore; e so che questo cuore ci permetterà di andare al di là degli ostacoli per l'Europa e per no".

Durante tutta l'intervista, Fazio ha posto poche domande e non ha incalzato mai Macron sui temi caldi di scontro, a partire dalle "incursioni" dei gendarmi al confine o della polemica sul Cfa o sul "neocolonialismo" di cui è stata accusata recentemente Parigi.

Ma, poco prima di mandare in onda l'intervista, ha risposto a chi gli chiedeva quanto sia costato il suo viaggio alla Rai: "Mi sono pagato da solo il biglietto di andata e ritorno per Parigi e dunque nessun costo per l'azienda", ha tagliato corto.

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