Milano - Eventi religiosi eccezionali, storici, altri scaturiti da gesti filantropici, ma anche veri e propri oltraggi da anticristo, peraltro ben tollerati dalla borghesissima Milano dell'Expo, delle visite degli ex presidenti e degli eventi internazionali. Una metropoli che qualcuno si avventura a chiamare persino mitteleuropea, dimenticando quanto spesso la definizione possa far rivoltare nella tomba i pensatori e gli intellettuali dei paesi dell'Europa centrale. Per la statua di una Madonna «famosa», che per la prima volta ieri è arrivata a Milano addirittura da Fatima, infatti, ce n'è un'altra nuova di zecca che ha fatto ritorno al Parco delle Cave dopo essere stata incendiata e distrutta qualche mese fa. Purtroppo però è la terza che scandalizza e ripugna. Penalizzata com'è, vilipesa, violata dal «solito» gruppetto di anarchici di area sessista e anticlericale. Che l'amministrazione comunale, nella sua grande indulgenza in puro stile radical chic, accetta benevola dentro il proprio grande ventre in continua evoluzione verso il futuro.
Tra i tanti figli di cotanta madre ci sono appunto anche questa trentina di integralisti, uomini e donne sui 40 a o poco più giovani, appartenenti all'area radicale dell'anarchia di strada, cioè dei cortei, delle manifestazioni pubbliche. Sono loro che da otto mesi occupano abusivamente un palazzo di tre piani di proprietà dei Padri Passionisti in via Gadames 9 (zona Certosa, a nord di Milano). E non solo se ne stanno lì senza che nessuno, finora, si sia preoccupato di mandarli via. Ma offendono senza scrupoli la Madonna. La cui statua, trovata nella villa, hanno piazzato su una estremità del balcone della facciata del terzo piano. E dopo aver bendato la Vergine Maria, hanno corredato la loro «opera» con una frase ingiuriosa a sfondo sessuale, scritta a caratteri cubitali su un lenzuolo esposto sul medesimo balcone, accanto al simbolo dell'anarchia.
«Un atto sacrilego e assurdo» ha spiegato ieri in un articolo, denunciando l'oltraggio all'opinione pubblica, il settimanale Famiglia Cristiana. La cui redazione è stata contattata da parrocchiani della zona, colpiti e offesi da quanto accade in via Gadames.
«Siamo curiosi di sapere cosa ne pensa il prefetto Lamorgese, così solerte a invocare la
legalità. E dove sono i cattolici del Pd, come l'assessore Marco Granelli» sottolinea il capogruppo di Fdi-An in Regione Lombardia, Riccardo De Corato. «Ma uno così schierato - penseranno i compagni - cos'altro può dire?».
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