Coronavirus

Madrid processa Sanchez. "Ha sottovalutato i rischi"

Sotto accusa la manifestazione dell'8 marzo autorizzata nonostante i contagi e i primi morti

Madrid processa Sanchez. "Ha sottovalutato i rischi"

Autorizzare la manifestazione dell'8 marzo, per celebrare la festa delle donne, nelle principali città spagnole, nonostante i dati sul Covid-19 e i primi morti erano già disponibili e preoccupanti, potrebbe essere ora configurato come reato di omicidio colposo da parte del Governo del socialista Pedro Sánchez in tandem con Pablo Iglesias.

Un tribunale di Madrid ha deciso di aprire un'indagine criminale contro il delegato dell'esecutivo nella Comunità di Madrid, José Manuel Franco Pardo, per verificare se è stato commesso un delitto quando si è permesso a migliaia di persone di assembrarsi e marciare tutti assieme, sottoponendosi al rischio di contagio e di morte. Infatti, quando il bollettino della Protezione civile italiana del 7 marzo registrava 5800 contagi, le autorità iberiche dicevano sì alle manifestazioni femministe a Madrid, Barcellona, Bilbao, Siviglia, Salamanca e altre città. E, anche senza i numeri record del 2019, con mezzo milione di persone nelle due capitali di Spagna e Catalogna, lo scorso 8 marzo, a Madrid, in 220 mila, nel pieno dell'emergenza coronavirus, si sono trovati gomito a gomito per mezza giornata. Una covata malefica e facile per il virus. Una pura follia, sapendo che in quei giorni il Covid-19 serpeggiava in terra iberica e aveva già ucciso dieci persone e contagiate 400.

Il ministero della Salute spagnolo, davanti alla decisione a manifestare, si limitava a ordinare al personale sanitario delle comunità coinvolte a non prestare assistenza ai manifestanti con i sintomi influenzali. Nessun'altra misura precauzionale era stata disposta. Un po' come dire, in modo empirico: non sappiamo nulla del virus, magari non è contagioso. Cinque giorni dopo la Spagna registrò 8 mila contagi in più e un totale di 24 decessi.

L'indagine è partita dalla denuncia di un cittadino privato contro il premier Sánchez e tutti i delegati del suo esecutivo. La denuncia recita che «nonostante i dati disponibili nei primi giorni di marzo 2020 e, in particolare, nonostante la relazione del Centro Europeo per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie del 2 marzo sul coronavirus, gli assembramenti di massa a Madrid il 7 e 8 marzo non sono stati vietati o limitati dall'autorità competente», che è il delegato Franco Pardo, che precederà, in un eventuale processo, il presidente del Consiglio.

A un eventuale reato di omicidio colposo, il giudice, secondo quanto informa il canale pubblico spagnolo TVE, potrebbe aggiungere «il crimine di lesioni da negligenza professionale», iscrivendo nel registro degli indagati il barcellonese, Salvador Illa Roca, ministro della Sanità e membro del Partito Socialista Catalano (Psc). Ora il giudice dovrà accertare se «le manifestazioni che si sono svolte a Madrid tra il 5 e il 14 marzo avrebbero potuto causare un rischio evidente per la vita e l'integrità fisica delle persone».

Con 738 morti nelle ultime 24 ore (3.434 in totale), la Spagna è il secondo paese al mondo con più vittime dopo l'Italia, ma il primo per decessi al giorno. I contagi ammontano a 47.

610, con una crescita del 20%.

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