Coronavirus

Il magazzino dei vaccini? Arrugginito e tra i rifiuti

"L'Espresso" rivela lo scandalo del sito a Roma. Gli Usa: "20 milioni di dosi". Ma Pfizer frena

Il magazzino dei vaccini? Arrugginito e tra i rifiuti

In Inghilterra le prime dosi di vaccini Pfizer arriveranno nei prossimi giorni. E il capo della Fda Stephen Hahn prevede di muoversi rapidamente dopo l'esame del vaccino anti covid sviluppato dalla Pfizer, previsto il 10 dicembre, e che 20 milioni di americani potrebbero essere vaccinati entro fine anno. Ma per il resto, rispetto alla previsione iniziale, Pfizer riduce il numero di dosi che distribuirà in Europa nel 2020. «Ostacoli alla catena di approvvigionamento» riporta il Wall Street Journal.

La notizia non è molto rassicurante alla vigilia del più grande piano vaccinale mai avviato nella storia. L'azienda tuttavia conferma la fornitura di oltre un miliardo di dosi per il 2021. «Il risultato dei test clinici è arrivato più tardi delle previsioni iniziali» spiega un portavoce di Pfizer, lasciando intendere che, a parte qualche piccolo ritardo, tutto procederà come da accordi.

Nient'affatto rassicurante nemmeno l'immagine, diffusa dal settimanale L'Espresso, del capannone che farà da magazzino centrale per le dosi di vaccino. Nella periferia di Roma, poco evoca (se non nei rendering della ristrutturazione) un laboratorio asettico e tecnologizzato: tetto metallico che mostra macchie di ruggine, circondato da terreni altamente inquinati e cataste di rottami d'ogni genere lasciati marcire tra le erbacce. Eppure sarà il quartier generale dove saranno stoccate e gestite le scorte. La struttura era nata 20 anni fa quando Sars e attacchi all'antrace hanno spinto a promuovere la struttura a pilastro della difesa nazionale. Ma i lavori non sono mai neppure iniziati.

Altro allarme che fa scricchiolare sul nascere i piani vaccinali è quello lanciato da Europol, agenzia europea di polizia, che mette in guardia sui rischi di truffe della criminalità organizzata legate al Covid. Fra i pericoli quello più probabile è che i criminali possano vendere pericolosi vaccini contraffatti o che possano impossessarsi di dosi del vaccino legale. L'agenzia afferma che i gruppi criminali hanno reagito rapidamente alla pandemia di coronavirus e che, una volta che i vaccini saranno disponibili, «versioni contraffatte dello specifico brand di vaccino si ritiene che circoleranno rapidamente». Insomma, i punti da chiarire prima di entrare nel merito della fase operativa sono parecchi e il tempo stringe. L'Italia punta ai 40 milioni entro la fine della campagna vaccinale e non esclude che anche chi ha già avuto l'infezione si possa vaccinare, per rafforzare ulteriormente le sue difese. L'obbiettivo è proteggere il 60% della popolazione per fare in modo che il virus smetta di circolare e di «attecchire». Detto questo, come specifica il direttore delle emergenze dell'Oms, Mike Ryan, «i vaccini non significano zero Covid. Le campagne di vaccinazione non risolveranno il problema da soli» ma bisognerà proseguire con mascherine e distanziamento sociale. «I progressi sui vaccini - spiega il direttore generale Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus - danno a tutti noi una spinta in avanti, e ora possiamo iniziare a vedere la luce alla fine del tunnel». Tuttavia, l'Oms è preoccupata per la crescente percezione che la pandemia sia finita.

Pronta alla distribuzione anche Moderna che, pur specificando che il vaccino potrebbe fare effetto per tre mese senza garantire un'immunità perenne, prevede di avere tra i 100 e i 125 milioni di dosi disponibili a livello globale nel primo trimestre del 2021.

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