Dopo il giallo di ieri sera sul vertice (che non c'è stato) fra Giuseppe Conte, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, il vice premier grillino questa mattina ha incontrato Alfonso Bonafede "per fare il punto sulle misure anti corruzione che presto usciranno in parlamento".
"Carcere per i corrotti, daspo ai corrotti, prescrizione dopo il primo grado di giudizio dei processi penali - scrive Luigi Di Maio sul suo profilo Facebook -. Quest'ultima è una nostra battaglia fondamentale di giustizia. [...] La prescrizione, così come è in Italia, è un freno alla giustizia ed è una delle cause dei processi infiniti. [...]Tempi più rapidi e giustizia certa. Soprattutto per chi è vittima. Gli unici che sono contro questa norma di civiltà sono i potenti arroganti che hanno sempre fatto il bello e il cattivo tempo".
Parole chiare quelle del grillino, parole che - inevitabilmente - vanno a pungere Matteo Salvini nel vivo. Anzi nel vivo della prescrizione e del decreto Sicurezza. Ma mentre va avanti questo braccio di ferro sul decreto, la tensione nella maggioranza cresce. Tanto che - stando ad alcune indiscrezioni lanciate dal Corriere della Sera - ieri sera, tornato dalla Cina, Di Maio si sarebbe sfogato con i suoi: "Io al tavolo con Berlusconi non mi ci sono mai seduto proprio perché volevo andare al Governo per riformare la giustizia e fermare i furbetti del quartierino".
Ma non è finita qui. Perché poi si lascia scappare un "sono buono e caro ma adesso mi sto stancando". Il vice premier grillino vuole puntare i piedi con la Lega? Sembrerebbe di sì, visto che una sorta di "ricatto" tra M5s e Lega è già partito. Nelle ultime ore, infatti, la linea tenuta dai grillini è piuttosto chiara: "Noi leali su sicurezza ma loro leali su prescrizione. Matteo Salvini si ricordi che il suo decreto legge deve essere ancora votato dalla Camera e che il ddl anticorruzione è calendarizzato alla Camera (12 novembre, ndr) prima del decreto sicurezza. Se slitta l'anticorruzione muore il decreto Sicurezza".
La reazione di Salvini
E se Di Maio è stufo di Salvini, il leghista è "irritato". Dopo il vertice mancato, i due leader di M5s e Lega non si sarebbero sentiti al telefono, con Salvini che viene descritto da fonti leghiste come "molto irritato" nei confronti del capo politico del M5s per la vicenda dl-sicurezza-prescrizione, che ha vissuto come un "ricatto" da parte dell'alleato di governo.
Ma dopo queste polemiche e indiscrezioni, Matteo Salvini
blinda il governo, vuole andare avanti, ma con "buon senso e umiltà". "Il governo non è a rischio, manterrà uno per uno tutto gli impegni presi con gli Italiani, punto - commenta -. Con buon senso e umiltà, si risolve tutto".
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