La maledizione di Genova. A26 riapre: "Ma non è sicura"

Il procuratore: «Viadotti ammalorati». Ieri il blitz della Finanza nella sede Spea. Poi una frana blocca l'Aurelia

La maledizione di Genova. A26 riapre: "Ma non è sicura"

Una terra inzuppata che frana e fa paura. Genova è isolata, l'economia rallentata. Il Natale che arriva e il volume d'affari che si ripiega. Il cattivo stato di salute dei viadotti Fado e Pecetti, martedì ha spinto la Procura a segnalare ad Autostrade per l'Italia i rischi e Aspi non ha potuto far altro che chiudere il tratto di A26 in questione per avviare tutte le verifiche necessarie. Uno stop che si aggiunge a quello della A6 e che fa precipitare il capoluogo ligure in un incubo.

La Procura, che indaga oltre che sul crollo di ponte Morandi, anche sui presunti falsi report relativi allo stato di salute di alcuni viadotti tra i quali il Pecetti, «attende le verifiche di sicurezza condotte dalla società concessionaria secondo le norme di legge». Ammaloramento di singole corsie, quella di sorpasso per il Fado e quella di scorrimento per il Pecetti, erano tali da imporre una verifica immediata e un eventuale intervento immediato per ripristinarne lo stato di efficienza, ha spiegato il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi. «Di questa situazione ha preso atto la dirigenza tecnica del tronco autostradale che ha provveduto alla chiusura e ha verificato che poteva essere proseguita l'attività di circolazione delle parti non a sbalzo, ossia che insistono nella corsia centrale che insiste a sua volta sui piloni e quindi deve considerarsi sufficientemente sicura e stabile da permettere l'andamento del traffico ordinario». Una notizia pessima per la Liguria, seguita dal blitz della Finanza nella sede Spea di Genova: acquisiti documenti cartacei e informatici relativi anche ai viadotti Fado e Pecetti. Nel mirino i report sulle infrastrutture. Intanto ieri mattina l'amministratore delegato di Autostrade per l'Italia, Roberto Tomasi, è stato ricevuto dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli. Nel corso dell'incontro, il vertice di Autostrade per l'Italia ha illustrato al ministro le modalità tecniche individuate per riaprire al traffico l'autostrada A26: nella notte è stata attivata una deviazione di carreggiata che consente lo scorrimento dei veicoli in entrambe le direzioni di marcia, senza percorrere i viadotti. Perchè cautela è la parola d'ordine.

A peggiorare la situazione, la statale Aurelia è stata chiusa ieri nel tardo pomeriggio tra Finale e Pietra Ligure, a causa di un masso di grandi dimensioni caduto in prossimità della carreggiata. Il sopralluogo effettuato dai tecnici Anas e dai rocciatori ha evidenziato ulteriori movimenti in quota sul versante pertanto la statale resterà chiusa al traffico fino al ripristino delle condizioni di sicurezza. «Il porto di Genova in questo momento sta lavorando con stime del 30% in meno di traffico», ha fatto presente Giovanni Toti, presidente di Regione Liguria.

Il procuratore delinea il futuro incerto: «La verifica di sicurezza continuerà e dovranno essere rappresentati i risultati alla procura. È avvenuto quello che auspicavamo cioè un intervento immediato e anche un ripristino della circolazione nelle parti sicure in tempi rapidi». Ma per oggi è prevista ancora una allerta. L'ennesima.

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