Malore, collasso e paura: Netanyahu in ospedale. Ma gli scontri continuano

Il premier sviene in casa, ricoverato con dolori al petto. Poi in tv: "Sto bene". Proteste sulla giustizia

Malore, collasso e paura: Netanyahu in ospedale. Ma gli scontri continuano
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Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è stato portato ieri pomeriggio al pronto soccorso dello Sheba Medical Center di Ramat Gan, vicino Tel Aviv. È stato ricoverato «con forti dolori al petto», anche se, hanno precisato subito fonti mediche, è giunto in ospedale «in stato di coscienza».

Netanyahu avrebbe perso conoscenza in casa, e battuto la testa. Il premier, 73 anni, è arrivato allo Sheba in auto - e non in ambulanza - dalla sua residenza privata di Cesarea, distante 50 chilometri, dove stava trascorrendo il fine settimana. Era accompagnato dal suo staff. Testimoni nei pressi dell'ospedale hanno riferito che è entrato camminando, e non in barella. Con il premier c'erano la moglie Sarah e il figlio Avner.

«Le sue condizioni sono buone e si sta sottoponendo ad esami medici», ha detto ieri pomeriggio un primo comunicato della presidenza del Consiglio dei ministri. Lo Sheba e l'ufficio del primo ministro hanno spiegato: «Il primo ministro ha trascorso diverse ore nella calura del giorno vicino al Lago di Tiberiade. Si è lamentato di un leggero capogiro» e il suo medico gli ha consigliato di venire a Sheba. Gli esami dovranno stabilire se non vi sono danni cerebrali e se il ritmo cardiaco è normale. Il suo medico personale, Tzvi Berkovitz, ha riferito che le condizioni del primo ministro sono «buone e stabili». Dopo i test iniziali non è stato trovato nulla di spiacevole. La diagnosi iniziale è disidratazione.

Netanyahu ha poi rilasciato una dichiarazione in un video dallo Sheba. «Ero con mia moglie al Lago di Tiberiade, al sole, senza cappello, senza acqua... non è una buona idea», ha spiegato. «Grazie a Dio mi sento molto bene. Consiglio a tutti di non esporsi al calore e di bere molta acqua».

Il premier era stato portato al pronto soccorso già nell'ottobre 2022 dopo essere svenuto durante le preghiere dello Yom Kippur in una sinagoga di Gerusalemme. Nel caso in cui Netanyahu fosse incapacitato, non è chiaro chi dovrebbe sostituirlo. Il ministro della Giustizia Yariv Levin è vicepremier ma ciò non significa che potrebbe automaticamente prendere il posto e le funzioni di Netanyahu. In passato, quando partiva all'estero o si sottoponeva a procedure mediche programmate, Netanyahu aveva affidato a un ministro l'incarico di sostituirlo temporaneamente.

Nonostante il riposo sabbatico la notizia del ricovero del premier è stata trasmessa da tutte le emittenti nazionali. A Netanyahu sono giunti gli auguri del leader dell'opposizione Yair Lapid («una completa guarigione e buona salute») e dell'ex premier Ehud Barak, che ha auspicato «una pronta guarigione» ma ha anche annunciato che «la protesta continuerà questa sera, quando ritornerà, la lotta continuerà». Barak fa riferimento alle manifestazioni contro la riforma giudiziaria, che ieri sono riprese alla fine del riposo sabbatico. È il 28° fine settimana di proteste e martedì i manifestanti stanno pianificando di nuovo dimostrazioni a livello nazionale. Giurano che combatteranno la riforma con ogni strumento a loro disposizione. Ieri a Herzlyia un gigante «Sos» è stato disegnato con le bandiere nazionali bianche e azzurre e in migliaia hanno marciato per strada. Ma nemmeno il governo sembra voler cedere.

E porta avanti i piani per approvare il disegno di legge sulla «ragionevolezza», che vuole impedire ai tribunali di invalidare o addirittura discutere le decisioni del governo in base a questo principio. L'esecutivo è deciso a trasformare il disegno di legge in legge entro la fine del mese.

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