Nino Materi
Eppure era una mamma. Anche se prima ha ucciso la figlia di due anni e poi ha il figlio di cinque. Le parole «tragedia», «dramma», follia» si sprecano. Ma sono, appunto, parole sprecate. Perché il termine preciso per un fatto (sì, forse è meglio chiamarlo semplicemente «fatto») come questo, non esiste. E chi prova a cercarle, non può che fallire. Perché nell'anima non si può leggere. E ciò che era scritto nell'anima della mamma che ieri ha seminato morte resta intraducibile. Per tutti. Ma anche per lei. Una donna, Antonella Barbieri, 39 anni, che nel pomeriggio tra Suzzara (Mantova) e Luzzara (Reggio Emilia), due paesini a una decina di minuti d'auto l'uno dall'altro si è trasformata in un'implacabile killer. Un sicario perfetto per il sangue del proprio sangue. La sequenza horror comincia con lei che uccide la bambina di due anni, soffocandola a casa; e prosegue con il figlio maggiore di cinque anni, sgozzato in auto.
Infine ha posteggiato nella campagna di Luzzara e, con lo stesso coltello, ha tentato di togliersi la vita affondando la lama nella pancia. I carabinieri l'hanno trovata così, sanguinante. Ora è in ospedale. Si salverà. Che poi è forse la sua peggiore condanna. La morte, dopo ciò che ha fatto, sarebbe stato il male minore.
L'allarme è stato dato attorno alle 17 da un uomo che ha visto l'auto in sosta vicino ai laghi artificiali di cava in via Lorenzini a Luzzara e, al suo interno, il corpo della donna con una coperta addosso. Quando si è avvicinato ha notato qualcosa di sospetto e ha chiamato i carabinieri. Nell'abitacolo il bambino di 5 anni ormai senza vita e la donna ancora in vita: è stata soccorsa e trasportata in ospedale a Reggio Emilia, dove è piantonata in stato di fermo. L'accusa è omicidio volontario.
Nella casa di Suzzara, dove viveva la famiglia, i carabinieri hanno trovato morta soffocata anche la sorellina del bimbo accoltellato a morte: lei, due anni, era stata invece soffocata con cuscino.
Antonella Barbieri, che soffriva di gravi problemi psichici, ha ucciso prima la piccola, poi si è messa in viaggio con il figlio maggiore. Le due cittadine di Suzzara e Luzzara distano soltanto una decina di minuti di auto l'una dall'altra, anche se sono in due province diverse. Il padre nel frattempo era al lavoro. La famiglia del marito è molto nota a Suzzara, dove gestisce un' azienda. L'uomo è stato avvertito dai carabinieri.
Da lui solo una frase tra le lacrime: «Mia moglie amava i nostri figli». E una domanda: «Perché li ha uccisi?».
Eppure era una mamma
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.