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Mancano i medici, la Trenta pensa ai militari

Situazione allarmante in Molise. Il ministro propone di usare i dottori delle Forze armate

Mancano i medici, la Trenta pensa ai militari

Mancano ortopedici, chirurghi, ginecologi e anestesisti. Ci sono interi reparti in crisi. E allora da Campobasso la ministra Elisabetta Trenta conferma che la soluzione al grave stato degli ospedali in Molise si sta cercando nelle Forze Armate. Ovvero nei militari in camice bianco. «Stiamo esaminando la possibilità di inviare in Molise medici militari per far fronte alla carenza di personale negli ospedali, ma al momento non abbiamo ancora trovato una soluzione». Sono due gli ospedali in regione a rischio chiusura a causa dei pensionamenti, cui non hanno fatto seguito altrettanti nuovi ingressi. E dire che il Molise è la regione con più posti letto: sei ogni mille abitanti, il doppio della Lombardia. Mancano però i medici e gli infermieri. Una situazione di emergenza che non è certo un caso isolato. Negli ospedali italiani, secondo il sindacato Anaao, c'è una mancanza di ottomila camici banchi rispetto al fabbisogno. Dei quali oltre duemila solo nei pronto soccorso: «I servizi di emergenza 118 sono al collasso - denuncia il presidente Sis 118 Mario Balzanelli - In alcuni casi si sono dovute sospendere le ferie per garantire l'assistenza. La situazione si aggraverà in estate. Si tratta di salvare delle vite e con questi numeri l'assistenza di emergenza non può essere garantita». Secondo un rapporto dell'Osservatorio Nazionale sulla Salute sono soprattutto Lazio, Molise e Lombardia le regioni che più stanno soffrendo le carenze di organico. Nel 2016 infatti avevano solo poco più di un medico ogni mille abitanti. Mentre, all'altro vertice della classifica, ci sono Valle d'Aosta, Sardegna e Liguria.

Le regioni chiedono aiuto e cercano soluzioni. Per affrontare il problema in Veneto, per esempio, dove ne mancano 1.300, la Regione ha autorizzato i direttori delle aziende sanitarie ad assumere a tempo determinato medici in pensione per garantire i livelli essenziali di assistenza qualora non vi fosse disponibilità di medici sul mercato: «All'ultimo concorso bandito dalla nostra Azienda Zero - aveva spiegato il governatore Luca Zaia - si sono presentati solo una decina di candidati per 80 posti a disposizione. La nostra delibera non ha nessuna finalità polemica, ma intende semplicemente mettere al centro la priorità di curare i nostri cittadini».

In Molise era stato il commissario alla Sanità, Angelo Giustini, ad appellarsi al ministro della Difesa. E la Tremta ora conferma che l'ipotesi di usare i medici con le stellette è al vaglio. L'idea dei militari in corsia non piace però al governatore Donato Toma, contrario a soluzioni non strutturali. Il pericolo sta, secondo il presiedente, «nel compromettere ulteriormente la reputazione della nostra sanità pubblica, perché ricorrere all'emergenza militare non aiuta la soluzione definitiva del problema». Pronti però ci sarebbero già 105 medici militari.

Dovrebbero essere impiegati nelle corsie dei nosocomi per 5-6 mesi, in attesa dei concorsi.

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