
La situazione della carenza di medici del 118 in Puglia, già di per sé grave, si fa ancora più preoccupante in vista dell'estate, quando con l'enorme afflusso di villeggianti e turisti il fragile sistema di emergenza-urgenza della sanità pugliese rischia di collassare. Tanto che la Regione, dopo aver chiuso con successo l'accordo per il nuovo contratto integrativo con i medici di famiglia, sta studiando un piano per la stagione estiva ormai alle porte per fare fronte a numeri da vera emergenza. Basti pensare che a Bari risultano soltanto 65 professionisti a fronte di una pianta organica che ne prevede 145, mentre a Foggia sono 50 su 130. Per tamponare i colleghi chiedono supporto dall'estero.
Il vicepresidente della Regione Puglia e assessore alla Sanità, Raffaele Piemontese, spiega che si stanno prevedendo degli incentivi per chi lavora nelle località turistiche: «Abbiamo call sempre aperte: chiunque ha i titoli potrebbe entrare in servizio subito. Il problema è che dalle scuole di specializzazione escono sempre meno figure di questo tipo». Per superare l'impasse alcuni dirigenti medici hanno suggerito a Piemontese di ricorrere ad accordi con Paesi come l'Albania, che hanno specializzati molto preparati. Ma c'è chi fa notare che questo lavoro non è attrattivo economicamente neanche per gli stranieri.
La Fials segnala inoltre che le indennità, previste dalla Regione ad aprile a decorrere da maggio, sono state introdotte per tutto il personale del pronto soccorso e anche per gli infermieri del 118, ma non per i dirigenti medici che lavorano nel coordinamento e nelle cinque centrali operative pugliesi. Una svista, a quanto pare, a cui presto dovrebbe essere posto rimedio, come Piemontese ha annunciato con una circolare.
C'è poi il problema dei medici convenzionati che lavorano sulle ambulanze: ne servirebbero 540, invece sono 200 in tutta la Puglia e finora non sono stati toccati dagli aumenti di cui hanno beneficiato i medici di famiglia. Stessa situazione in cui si trovano i medici di continuità assistenziale, le ex guardie mediche, e della medicina penitenziaria.
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