Il governo gialloverde ha scoperto le carte: la manovra economica non cambia di una virgola. La lettera inviata nella notte alla Commissione europea coferma le previsioni di cresciota all'1,5% e, soprattutto, il rapporto deficit/Pil al 2,4%. Tutto da capiono, insomma. Come da copione sarà anche la prossima mossa di Bruxelles. Il 21 novembre, come anticipato oggi dal Giornale, verrà infatti avviata la procedura di infrazione contro l'Italia per aver violato le regole di riduzione del debito. "A Bruxelles continuano a mandare le letterine - mette le mani avanti Matteo Salvini - se proveranno a mettere sanzioni contro il popolo italiano, hanno capito male".
La Commissione europea ha ricevuto ieri sera il progetto di bilancio rivisto dell'Italia insieme alla lettera di presentazione firmata dal ministro dell'Economia Giovanni Tria. "L'esecutivo Ue - riferiscono fonti vicino al dossier a Bruxelles - non intende commentare per il momento". La legge di Bilancio sarà, comunque, soggetto della valutazione della Commissione il prossimo 21 novembre, nell'ambito del semestre europeo, quando arriveranno sul tavolo dei commissari i piani di bilancio di tutti gli Stati membri. In quell'occasione verrà, quindi, aperta la procedura d'infrazione che dovrebbe essere per debito eccessivo e non per deficit. Si torna, dunque, al 2017 quando l'Unione europea aveva congelato il tutto perché il precedente governo aveva promesso di ridurre il deficit. Per la Commissione europea si tratta di una strada impervia, mai battuta. E, pe questo, genererà sicuramente nuovi scontri tra i diversi partner. Ed è proprio lì che, molto probabilmente, vuole arrivare il governo Conte: destabilizzare la Ue scardinando quelle regole che, secondo le forze sovraniste, hanno fatto solo male. "Ci mancano giusto gli ispettori, i caschi blu dell'Onu e le sanzioni contro l'Italia... - ha commentato Salvini - le manovre economiche degli ultimi cinque anni, applaudite da Bruxelles, non hanno fatto bene all'Italia",
Un'eventuale procedura di correzione della finanza pubblica, come ricorda il Gazzettino, porterebbe ad un controllo continuativo di ogni scelta dell'esecutivo. "Se pensano di farlo - ha tagliato corto Salvini - hanno capito proprio male. Noi vogliamo difendere il diritto a sicurezza, lavoro e salute degli italiani e non usciamo da nulla". Ma è proprio alle sanzioni che si arriverà dopo che la Commissione europea avrà formalmente bocciato la nostra legge di Bilancio. Una bocciatura che porterà a un'ingerenza sempre più massiccia da parte della Commissione stessa, fatta di limiti di tempo da rispettare, obiettivi di deficit da raggiungere e soprattutto misure da mettere in cantiere. Non solo. Bruxelles potrebbe addirittura arrivare a chiedere l'accantonamento che vengano accantonati 3,6 miliardi di euro. Per verificare che i compiti vengano fatti, verrano inviati ispettori ogni trimestre.
Ovviamente, il governo gialloverde potrà andare avanti a infischiarsene e così si arriverebbe alle sanzioni vere e propri e, in un secondo momento, la sospensione dei Fondi strutturali e di investimento. Lo scontro, insomma, è tutto aperto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.