Mentre i tecnici del Mef rifanno i conti per capire con maggiore precisione quanto costano le misure più pesanti in manovra - sussidi e riforma delle pensioni su tutte -, il vicepremier Luigi Di Maio smentisce che le riforme più importanti possano slittare di qualche mese per abbassarne l'incidenza sul bilancio del 2019.
"Vi confermo che il reddito di cittadinanza parte a marzo, come ci siamo sempre detti, quota 100 prima", ha detto all'Adnkronos il ministro del Lavoro e dllo Sviluppo economico, "Per quota 100 ci sarà il divieto di cumulo, il che significa che liberiamo veramente posti di lavoro. Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, la platea non cambia. Quindi vedrete anche dalle relazioni tecniche come le misure non cambieranno. Ho visto questa narrazione per cui si sta dicendo che spostiamo avanti il reddito di cittadinanza. No, assolutamente. Qui si tratta solo di fotografare la situazione e ottimizzare le spese".
"L'importante è che non si tradiscano i cittadini e che non si riduca la quota delle persone che sta aspettando il reddito, quota 100, la flat tax per le partite Iva e l'Ires
agevolata per le imprese. I capisaldi della manovra rimangono tutti lì", aggiunge sottolineando di aver incontrato il ministro dell'Economia tedesco Scholz e assicurando che "i saldi" della manovra resteranno "invariati".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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