Marino schiva il rimpasto ma il Pd romano esplode

Il caso Marino resta congelato, almeno fino alla fine di luglio. Niente dimissioni, niente rimpasti di giunta, niente crisi

Marino schiva il rimpasto ma il Pd romano esplode

Roma - Il caso Marino resta congelato, almeno fino alla fine di luglio. Niente dimissioni, niente rimpasti di giunta, niente crisi: «Aspettiamo la relazione del prefetto Gabrielli», è la risposta che si raccoglie nel Pd. Poi si deciderà il destino del Campidoglio.

Non che Matteo Renzi abbia cambiato idea: il premier è sempre convinto che per Roma sia necessaria una cura drastica, e che buona parte della colpa per il calo di popolarità suo e del governo dipenda anche dall' impasse capitolino dopo Mafia Capitale. Ma la resistenza del sindaco per ora impedisce ogni accelerazione. Nel frattempo il Pd romano è squassato dalle polemiche sul «rapporto Barca», l'analisi sullo stato del partito che dichiara praticamente fuorilegge 27 dei 108 circoli romani: «Arene di potere dove prevalgono interessi particolari», li bolla l'ex ministro. Matteo Orfini, commissario del Pd capitolino, annuncia che arriverà la chiusura di diversi circoli. Insorgono diversi esponenti del Pd romano, l'ex assessore provinciale Patrizia Prestipino scrive post infuocati su Facebook in difesa del suo circolo (Eur) messo nella lista nera e va all'attacco di Barca e Orfini: «Se non mi spiegano chiaramente perché saremmo “pericolosi” inizio contro di loro la battaglia della mia vita, è una promessa». Protesta lo storico circolo Testaccio, quello che appese lo striscione «Grazie Enrico» sotto casa di Letta, quando venne dimissionato da Palazzo Chigi: «Il rapporto Barca? Una trovata mediatica, criticano tanto lo stile Renzi e poi sono loro a riproporlo». Ma anche tra i dirigenti democrat e perfino tra i commissari di Municipio nominati da Orfini molti criticano un documento «pesante, ideologico e alla fine inutile», che sembra «uscito dal vecchio Pci». Lo difende invece Aurelio Mancuso, commissario del V municipio romano: «Quel rapporto è uno strumento, ora tocca al Pd incrociare i dati e trarne conseguenze politiche. Ma un partito che ha il coraggio di mettersi a nudo così è una novità importante». Orfini replica alle polemiche: «Era prevedibile che qualcuno si risentisse, ma chi sente di essere stato giudicato ingiustamente suggerisco di andare in federazione e spiegare il proprio punto di vista: se ci sono stati errori di valutazione li correggeremo».

Se attorno al Campidoglio e al suo inquilino tutto è per il momento congelato, in settimana - assicurano i ben informati - «ci saranno dei fatti che dimostrano che la politica può arrivare prima della magistratura». È possibile che cada qualche testa in Consiglio comunale e dintorni, che alcuni esponenti democrat che rischiano di essere lambiti dalle inchieste facciano un passo indietro. Non è previsto invece alcun rimpasto della giunta Marino: «Non siamo neppure in grado di dire quanto durerà, inutile cambiare uomini ora», si spiega. Se l'assessore renziano Guido Improta, come ha fatto sapere, si dimettesse, verrà sostituito, ma niente di più.

«Del tutto infondate», quindi le voci circolate in questi giorni, che parlavano addirittura di un Orfini vicesindaco al posto di Luigi Nieri di Sel, che la fronda interna al partito vendoliano vuol far dimettere: «Abbiamo detto anche a Sel di aspettare». Aspettare fine luglio, e la relazione di Gabrielli su Mafia Capitale: «Poi tutto si accelererà», è la certezza.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica