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"Sulla difesa europea non c’è molto tempo da aspettare"

Intervenuto al vertice Eumed di Atene, Mario Draghi ha segnato la roadmap del prossimo futuro per costruire la sovranità europea

Draghi: "Sulla difesa europea non c’è molto tempo da aspettare"

Presente al vertice Eumed, Mario Draghi ha affrontato le principali tematiche d'attualità che riguardano l'Unione europea all'interno e all'esterno dei suoi confini. Il premier italiano ne ha approfittato per richiamare l'attenzione sul progetto di difesa europea, la cui necessità è emersa soprattutto nella gestione della crisi in Afghanistan, nell'ottica di un "rafforzamento della sovranità europea". Tra gli aspetti da prendere in considerazione c'è quello "della difesa. Anche su questo fronte non c’è molto tempo da aspettare".

L'altro fronte sul quale Mario Draghi fa pressing sull'Europa è quello dei cambiamenti climatici. Approfittando dell'occasione, ha espresso personalmente solidarietà al premier greco Mitsotakis per i devastanti incendi che hanno colpito il Paese nel corso dell'estate, non meno gravi rispetto a quelli che si sono sviluppati in Italia, soprattutto nel meridione. Le criticità dei mesi scorsi, ha sottolineato il premier italiano, sono state "una lezione per tutti", che ha evidenzianto come sia necessario "procedere con determinazione alla lotta dei cambiamenti climatici".

Draghi ha chiesto a gran voce una maggiore compattezza dell'Unione europea nel nome della sovranità, che dev'essere raggiunta operando in contemporanea su diversi fronti e, tra questi, per Mario Draghi ci dev'essere anche l'apertura di Eumed a tutti i Paesi del Mediterraneo. Un processo che richiederà del tempo per essere attuato ma che, per il premier, dovrà essere un passaggio fondamentale per mettere le basi per una concreta sovrantà europea. Questo il tema al centro della discussione, come riferito dal presidente del Consiglio italiano, che ha anche sottolineato l'importanza di supportare il cambiamento delle economie europee attraverso un'azione convinta. Il processo di trasformazione è gigantesco, "ma non c’è tempo, non c’è possibilità di dilazionare".

L'Europa ora deve fare una scelta ma non può permettersi sconti, perché, ha detto Draghi, "Da un lato siamo determinati a percorrere questa transizione ecologica con la massima celerità. Dall'altra occorre proteggere soprattutto i più deboli dai costi sociali". Il cui aumento, come evidenziato dal premier italiano, "potrebbe essere significativo". Quindi, Mario Draghi ha speso alcune perole anche per sottolineare l'impatto dell'Europa unita nel mercato, come dimostrato con i vaccini: "La Ue nella seconda fase di acquisto dei vaccini è stata straordinaria.

Abbiamo parlato dell’ipotesi di estendere ad altre esperienze questo ruolo di acquirente collettivo della Ue".

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