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Il marito uccise per pietà la moglie malata e il calciatore scafista: grazia di Mattarella

Firme dopo il via libera di Nordio. "Stupore" della Lega. Gli altri per un'evasione, una truffa e una pena pecuniaria

Il marito uccise per pietà la moglie malata e il calciatore scafista: grazia di Mattarella
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C'è il marito devoto che dopo 50 anni di matrimonio ha ucciso la moglie malata terminale perché non voleva più vederla soffrire e il calciatore libico condannato a 30 anni perché ritenuto uno scafista. Sono solo due delle storie di dolore e disperazione dietro ai nomi delle cinque persone graziate dal presidente Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato ha firmato i cinque decreti dopo che il ministro della Giustizia Nordio ha concluso la prevista istruttoria formulando avviso favorevole. Le altre sono storie minori, un'evasione, una truffa, un conto in sospeso per una vicenda di droga. Vicende travagliate che hanno avuto grazie diverse: da quella piena a quella parziale, passando per il condono della pena pecuniaria.

Toccante quella di Franco Cioni, il 77enne che nel 2021 nel modenese soffocò nel sonno la moglie con una diagnosi di una malattia degenerativa senza speranza dal 2016. Un omicidio per il quale era stato condannato a sei anni e quattro mesi dalla Corte di Assise di Modena, che concesse le attenuanti in considerazione del contesto in cui era maturato il delitto e dell'altruismo dimostrato. Nel concedere la grazia che ha estinto l'intera pena detentiva ancora da espiare, Mattarella ha tenuto conto dei pareri favorevoli formulati dal pg e dal magistrato di sorveglianza, delle condizioni di salute del condannato e dell'intervenuto perdono da parte della sorella della vittima. Sul barcone carico di migranti con cui Abdelkarim Alla F. Hamad arrivò in Italia il 17 agosto del 2015 - quando aveva 20 anni e in Libia era uno studente di ingegneria oltre che una promessa del calcio - morirono asfissiate nella stiva 49 persone. A causa della sua nazionalità, il giovane venne ritenuto un trafficante e venne condannato a 30 anni per violazione delle norme sull'immigrazione. È in cella da 10 anni. Il presidente gli ha concesso una grazia parziale, che estingue una parte della pena, in ragione della giovane età, del proficuo percorso di recupero avviato in carcere e del contesto complesso e drammatico in cui si è verificato il reato. Un provvedimento che però ha suscitato "stupore" e "perplessità" in ambienti della Lega. Oltre ad Hamad e Cioni hanno ricevuto la clemenza del capo dello Stato anche Zeneli Bardhyl, un 63enne evaso dai domiciliari e Alessandro Ciappei, 51 anni, condannato a 10 mesi per una truffa nel 2014. L'atto di clemenza riguarda la pena residua da espiare (9 mesi).

In questo caso il provvedimento è stato concesso per la modesta entità del fatto e l'occasionalità della condotta illecita. Per Gabriele Spezzuti, 57 anni, che ha finito di scontare la sua pena in carcere per reati di droga, la grazia riguarda la pena pecuniaria residua da pagare (80 mila euro di multa).

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