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Mattarella chiede calma "Conoscenza antidoto alle paure irrazionali"

Il capo dello Stato invita all'unità governo e Regioni. E bacchetta le teorie dei no vax

Mattarella chiede calma "Conoscenza antidoto alle paure irrazionali"

B asta liti, smettetela con il tira e molla: prima tutto chiuso, ora tutto aperto, domani chissà. Dobbiamo scegliere una linea e tenerla. E finitela con le polemiche tra istituzioni della Repubblica, che servono solo a creare a panico. Nel discorso del presidente c'è una frase forte: «La conoscenza aiuta la responsabilità e costituisce un antidoto efficace a paure irrazionali e immotivate che inducono a comportamenti senza ragione e senza beneficio, come avviene in questi giorni». E due parole chiave: la prima è scienza. Dopo la stagione dei no-vax, che ha fatto tanti danni e «diffuso ansie autolesioniste», per Sergio Mattarella è il momento di smetterla di muoversi a tentoni e di fidarsi degli esperti. Vale per i cittadini e anche per chi ci governa. La seconda parola importante è unità, che non significa unità politica, cioè un governissimo del quale secondo il Colle non ci sono nemmeno i presupposti minimi, ma unità di intenti, collaborazione tra Stato e Regione, e unita di indirizzo, perché di tutto hanno bisogno i cittadini tranne che di confusione.

Mattarella ha già fatto diversi passi. La difficile ricucitura diplomatica con Pechino, i consigli discreti a Conte, la dichiarazione ufficiale della settimana scorsa in cui invitava a lavorare insieme. Adesso pensava di restare in silenzio e di lasciar fare Palazzo Chigi, però la pace del Coronavirus è durata solo una settimana. Così ecco un secondo appello, per dichiarare guerra alla paura in un'Italia che oscilla troppo tra il timore del contagio e quello di una crisi economica. Il presidente approfitta di un incontro al Quirinale con la Fondazione Telethon per provare ad aggiustare un po' di cose. Supermercati svuotati, paesini blindati, polemiche, accuse, governatori con la mascherina, altri che chiudono le scuole senza motivo, Tar, procure che aprono inchieste. Sì, è il momento di ricalibrare il dibattito. «È accaduto in questi anni - ricorda il capo dello Stato - che la scienza fosse messa in discussione. Abbiamo assistito a comportamenti irrazionali, al propagarsi di teorie antiscientifiche, ad esempio sui vaccini, al diffondersi di ansie che si sono tramutate in condotte autolesioniste». E i Cinque Stelle, vale la pena ricordarlo, sono stati i più vicini ai movimenti no-vax, hanno assorbito molte delle loro istanze.

Adesso se ne vedono i danni. «Oggi - spiega Mattarella - di fronte alla comparsa di un nuovo insidioso virus, si apprezza meglio il valore della scienza, la dedizione di donne e uomini che portano avanti nuove ricerche, l'impegno sul campo di chi ne applica i risultati. Avere fiducia nella scienza non vuol dire avere fiducia in qualcosa di astratto, ma in noi stessi, nella nostra comunità». La battaglia contro il Coronavirus sarà ancora lunga «e noi dobbiamo sentire il dovere di rinnovare il ringraziamento a chi sta operando con fatica, con sacrificio: i medici, gli infermieri, il personale della Protezione civile, i ricercatori, le forze armate e di polizia, tutti coloro che si trovano in prima linea».

Per vincere, conclude, servirà senso di responsabilità. «L'unità di intenti e i principi di solidarietà sono un grande patrimonio della società, particolarmente in momenti delicati per la società. Sono, insieme al progresso scientifico e allo sviluppo, gli anelli di una catena che dobbiamo collegare.

Quando si perde questa consapevolezza, ci si indebolisce tutti».

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