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Mattarella commissaria Giuseppi "L'Italia superi pigrizie e ritardi"

Monito sul Recovery fund nell'incontro col presidente tedesco

Mattarella commissaria Giuseppi "L'Italia superi pigrizie e ritardi"

«Ti vorrei tanto abbracciare, ma non si può», dice Frank-Walter Steinmeier, al suo primo viaggio all'estero post Covid. Sergio Mattarella invece vorrebbe tanto ringraziarlo, e questo si può fare anche con la mascherina. «La posizione della Germania è stata decisiva. L'iniziativa franco-tedesca è stata fondamentale per superare pigrizia e ritardi».

Il Recovery Fund è a un passo, «e va attuato». Ora però tocca all'Italia, spiega il capo dello Stato, dimostrarsi «all'altezza», superare «pigrizie e ritardi», intensificare «l'impegno». Servono insomma progetti seri da presentare a Bruxelles, riforme strutturali, investimenti capaci di creare lavoro. Indica persino qualche obbiettivo: «La priorità è la ripresa. Bisogna attuare il green deal, ritrovare una sovranità tecnologica europea, spingere la ricerca». Saremo in grado?

Mattarella ha qualche dubbio, infatti, come già tre mesi fa, ha lanciato una sua campagna diplomatica presso le principali cancellerie europee per aiutare il governo, e di conseguenza il Paese, a fronteggiare la crisi. Le tante commissioni di esperti, i programmi strampalati, le richieste assurde dei ministeri, i finanziamenti a pioggia: troppe, secondo il Colle, le cose da registrare. Per non parlare della lentezza: la Francia il suo piano l'ha già consegnato, noi siamo ancora alle discussioni preliminari. Da qui la decisione di scendere di nuovo in pista, per puntellare e anche un po' commissariare Palazzo Chigi, che tra Regionali, referendum e voglie di rimpasto passerà qualche settimana di fuoco.

Francia e Germania, loro ci hanno aiutato, con loro vanno stretti gli ancoraggi. Il 7 ottobre Mattarella volerà a Parigi in visita di Stato e vedrà Emmanuel Macron. E intanto accoglie a Milano Steinmeier, in un incontro pieno di simboli e buona volontà. Il presidente tedesco, alla sua quarta visita in Italia e al settimo faccia a faccia con Mattarella, è stato il primo a marzo a rompere l'isolamento italiano e a lavorare per superare «le incomprensioni iniziali», come il blocco delle mascherine destinate al nostro Paese. «Nessuno avrebbe mai pensato che il Recovery Fund sarebbe stato possibile, invece per la prima volta con una decisione coraggiosa si è offerta una soluzione all'altezza della gravità della crisi. Quello che abbiamo vissuto ci porterà avanti nella soluzione di altri problemi, come il fenomeno migratorio, che non può restare sulle spalle di Italia e Grecia».

L'idea di vedersi, racconta Steinmeier, «è nata durante la fase più difficile della pandemia, quando abbiamo deciso di mantenere i contatti». E l'idea di vedersi a Milano, aggiunge Mattarella, «non è venuta per caso». La Lombardia, «particolarmente colpita, è la Regione nei cui confronti si è esercitata una grande azione di solidarietà della Germania». Ricorda il ponte aereo per i malati che da noi non trovavano posto, i medici e gli infermieri che hanno dato una mano. «E Milano con la Lombardia è una parte di primo piano del nostro apparato produttivo, fortemente integrato con quello tedesco: tra le due economie vi è un rapporto di interdipendenza».

A Palazzo Reale i due presidenti incontrano alcuni pazienti italiani guariti in Germania e una delegazione degli 800 comuni gemellati: i progetti delle città associate concorreranno per un premio. Nel pomeriggio un passaggio in Duomo, poi alla Bicocca nell'hangar Pirelli.

La giornata si chiude alla Scala, dove Riccardo Chailly dirige la IX di Beethoven. «L'inno alla gioia - ricorda il capo dello Stato - è la musica dell'Europa».

Aspettando il Recovery.

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