Politica internazionale

Mattarella firma la pace con Macron

Dopo le tensioni diplomatiche, il capo dello Stato a Parigi con il presidente francese

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Cultura, politica e diplomazia. Ecco gli ingredienti con cui oggi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella cercherà di centrifugare la macedonia di alti e bassi delle ultime settimane, provando a fare una sintesi costruttiva tra Italia e Francia; in grado di far scattare, a fine giugno, anche la missione del premier Meloni, per un faccia a faccia più politico con Emmanuel Macron.

Per il quotidiano L'Opinion, il viaggio di Mattarella è una tappa verso la normalizzazione dei rapporti, una «tregua» anche in vista delle elezioni europee 2024. «Celebriamo la saldezza dei rapporti, insieme abbiamo contribuito alla fondazione dell'Ue intorno a un nucleo di valori condivisi: democrazia, tolleranza, solidarietà» dice Mattarella. Ma che gli occhi di Parigi siano rivolti verso Roma, nonostante il grande freddo momentaneo, era chiaro già dalla scorsa settimana: quando si erano uniti alle celebrazioni della Festa della Repubblica - all'ambasciata italiana - la ministra degli Esteri francese Catherine Colonna, il Guardasigilli Éric Dupond-Moretti, il titolare dell'Autonomia Jean-Christophe Combe e la sottosegretaria ai Partenariati internazionali Chrysoula Zacharopoulou; a lei, era toccato una sorta di discorso di «riconciliazione»; un segnale ulteriore rispetto a quello già rivolto alla Farnesina dalla ministra Colonna, che al capo-diplomazia e vicepremier Antonio Tajani aveva rinnovato rispetto reciproco e volontà di cooperare. Quello di Colonna è stato un passo necessario dopo gli attacchi del ministro dell'Interno Darmanin sulla presunta incapacità dell'Italia di gestire i flussi migratori: mai smentiti né ammortizzati dal diretto interessato (e neppure da altri membri del governo francese). Da lì si è ripreso a tessere «la trama della cooperazione», come gli sherpa definiscono la via che da Roma a Parigi riporta Mattarella vis-à-vis con Macron: in nome del personale «rapporto di fiducia e amicizia», ma pure dei «legami eccezionali che uniscono» i Paesi, annuncia l'Eliseo.

Mattarella, arrivato ieri, è visto come un «pompiere», dal quotidiano economico Les Echos. Ha incontrato all'ambasciata i giovani diplomatici, 50 italiani e 50 francesi, alle prese con la non semplicissima fase (ma che secondo il Trattato del Quirinale hanno compiuto un percorso di formazione comune). Mattarella ha citato loro De Gaulle, che ad Algeri nel '43 parlò di inter-dipendenza tra due popoli latini, di rapporti secolari «che sarà vostro compito continuare ad alimentare». Con Macron, prima del pranzo privato, inaugurerà al Louvre la mostra «Napoli a Parigi» che «onora i legami storici Francia-Italia»; un evento distensivo a cui partecipa anche il ministro Gennaro Sangiuliano. Il Museo di Capodimonte di Napoli ha infatti prestato una sessantina di capolavori «che saranno esposti in maniera mescolata», ricorda Mattarella. Poi il faccia a faccia all'Eliseo. Ucraina e Ue in agenda: allargamento e Patto di Stabilità.

L'immigrazione - il dossier più caldo - è una sfida, dicono a Parigi. «Abbiamo la stessa visione sul controllo delle frontiere sul Mediterraneo e su prevenzione delle partenze e lotta ai traffici di esseri umani grazie agli accordi con Paesi di origine e di transito». È però sulla questione dell'asilo che gli occhiali di Roma e Parigi non riescono ancora a convergere. L'ambasciatore Christian Masset parla di «geografie differenti», di un'Italia di primo approdo; mentre la Francia è Paese di movimenti secondari. «Ma c'è l'intenzione di lavorare insieme per un primo accordo a giugno nella cornice europea, e insieme trovare la sintesi», preannuncia a Rainews.

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