Pioviggina, c'è pure un po' di vento. Alle 8,30 Sergio Mattarella (nella foto) stringe le mani di medici e infermieri, ringrazia sorridendo tutto il reparto di cardiologia del Santo Spirito, si allaccia bene il soprabito e si infila in auto. Via, al Quirinale, dimesso dopo la seconda notte di degenza. Il pacemaker funziona alla grande, «il presidente sta bene, non ci sono state complicazioni», spiegano dall'ospedale. Alle 9 è già nei suoi appartamenti, dopo aver salutato i consiglieri e sminuito l'importanza dell'operazione.
Dunque, un intervento «di routine» e un ricovero lampo, meno delle 48 ore previste dai protocolli. Veloce si prevede anche la convalescenza, vista la smania del paziente di tornare nel pieno della sua attività e di ridurre al minimo i tempi della vacatio. Il capo dello Stato sfrutterà le vacanze di Pasqua per rimettersi completamente: riposo, ritmi blandi per qualche giorno, niente stress, queste le prescrizioni del professor Renato Ricci. Ma già mercoledì 23 nel pomeriggio è in agenda la prima udienza pubblica. E il 25 sarà a Genova per celebrare gli ottant'anni della Liberazione, una ricorrenza a cui ha sempre tenuto moltissimo: il programma contempla una visita a Villa Migone, dove ci fu la resa dei nazisti, e un discorso al teatro.
No, non poteva mancare. Proprio questo appuntamento politico-istituzionale ha influenzato la scelta dei tempi dell'operazione. Mattarella, 84 anni a luglio, ha cominciato ad accusare qualche disturbo nelle ultime settimane, si è sottoposto ai controlli di rito, poi i medici hanno deciso di approfondire le indagini facendogli indossare un holter, un macchinario che per 24 ore registra i battiti del cuore. Responso: ritmo da sistemare, intervento per installare un pacemaker opportuno ma non urgente. La procedura è stata però accelerata per approfittare del periodo meno intenso durante la pausa pasquale e tornare così in buona forma per la trasferta di Genova. Quanto all'orario insolito per farsi operare, le otto di sera, dicono al Colle, «si è voluto arrecare meno disturbo possibile» alla normale attività dell'ospedale.
Certo, spicca la differenza comunicativa tra la malattia di Papa Francesco, esposta, sviscerata e discussa in ogni dettaglio, e la rapida, silenziosa quasi nascosta degenza del presidente.
Del resto si conosce il basso profilo e la riservatezza dello stile di Mattarella: perciò nessuna conferenza stampa, niente visite, solo qualche stringato comunicato ufficioso. Si torna adesso alla vita normale, fatta di impegni pressanti e qualche controllo periodico: a maggio sono previsti due viaggi all'estero, il 13 e 14 a Coimbra, in Portogallo, e il 20 e 21 a Bruxelles.
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