Guerra in Ucraina

Mattarella: "Il popolo ucraino va sostenuto nella sua resistenza"

Il Presidente della Repubblica è intervenuto in un Istituto salesiano di Udine dove sono ospitati alcuni giovani fuggiti dai bombardamenti

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella

A due giorni dal Primo maggio il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha fatto visita all’Istituto salesiano “Bearzi” di Udine, dove sono ospitati alcuni giovani provenienti dall’Ucraina, fuggiti dalla guerra e dai bombardamenti. Il tema dell’incontro era il lavoro, ma il Capo dello Stato non ha tralasciato l’argomento del conflitto armato, utilizzando parole molto dure. “Nel momento in cui la ripresa sembrava avviata – ha detto –anche con ritmi maggiori rispetto a molte delle previsioni, è intervenuta una guerra insensata, provocata dall'aggressione militare russa contro il popolo ucraino, che va sostenuto nella sua resistenza”. Il presidente ha espresso vicinanza e solidarietà ai profughi, ribadendo l’amicizia dell’Italia ai cittadini ucraini.

Un futuro migliore, non solo per il popolo invaso dalla Russia a febbraio, ma anche per le altre nazioni d’Europa non può prescindere dalla crescita dell’occupazione. “La cronica mancanza di lavoro per le nuove generazioni – ha continuato il Capo dello Stato – è una questione che va affrontata con impegno e determinazione. Ciò soprattutto perché si è in presenza di una crisi demografica che ha ridotto in misura rilevante la presenza dei giovani nelle comunità”. In Italia l’occasione per la svolta è data dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e dalle risorse che questo programma mette in campo. Uscire in maniera definitiva dalla crisi provocata dalla pandemia da Covid-19 è indispensabile, anche se, per Mattarella, “non tornerà certo il mondo di prima”.

È palese che l’emergenza sanitaria, la guerra in Ucraina, l'aumento dei prezzi dell'energia e di numerose materie prime, l'inflazione incidono sulla vita quotidiana dei cittadini e spingono a riflettere sulle responsabilità che gravano sugli Stati per poter garantire la sicurezza della salute e la pace. Per il presidente della Repubblica, la transizione ecologica e digitale resta la direttrice delle politiche pubbliche, anche di fronte alle nuove difficoltà. “In gioco - ha sottolineato Mattarella – c'è la capacità di essere all'altezza delle sfide globali e di esercitare un ruolo di avanguardia”. Elemento essenziale è anche la sicurezza nei luoghi di lavoro. Il Capo dello Stato ha ricordato la morte assurda del 18enne Lorenzo Parelli, deceduto proprio in un’azienda meccanica della provincia di Udine lo scorso 21 gennaio, nell'ultima giornata di tirocinio.

Per rendere il mondo del lavoro migliore, a detta del presidente bisogna affrontare la questione della precarietà, “un problema acuto e una spina nel fianco della coesione sociale”.

L’Italia deve scalare la classifica europea su questo tema e ciò è possibile solamente attraverso la crescita complessiva del livello di istruzione e, in essa, della formazione tecnica e professionale qualificata.

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