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Mattarella salutato in Spagna. L'ultimo viaggio all'estero

Le bandiere, i drappi, i damaschi, gli inni, le divise, i cavalli, i colpi di cannone, i fucilieri in feluca, le sciabole sguainate, la Rolls Royce d'epoca dagli interni di legno e cuoio, il re Filippo VI impettito con la regina Letizia al fianco

Mattarella salutato in Spagna. L'ultimo viaggio all'estero

Le bandiere, i drappi, i damaschi, gli inni, le divise, i cavalli, i colpi di cannone, i fucilieri in feluca, le sciabole sguainate, la Rolls Royce d'epoca dagli interni di legno e cuoio, il re Filippo VI impettito con la regina Letizia al fianco, i colloqui al Palacio Real, poi i commessi in livrea storica gialla e rossa che lo accolgono nella sede della municipalidad e l'alcade Martinez-Almeida Navasques che gli consegna le chiavi d'oro della città.

C'è il sole a Madrid e c'è tutto lo sfarzo della corte borbonica per Sergio Mattarella, al suo ultimo viaggio all'estero da presidente della Repubblica. In agenda non ci sono altri viaggi di Stato: i grandi del mondo li ha già salutati da padrone di casa del G20. Vedrà il Papa in Vaticano, forse farà un salto a Bruxelles, ma insomma, questa spagnola è la visita internazionale finale del settennato. Salvo sorprese, a febbraio sarà fuori dal Quirinale.

Fino all'ultimo però Mattarella resta «al mio posto», lasciando alle spalle la bufera provocata dalla sua indisponibilità a ricandidarsi, anzi non risparmiando le uscite e intervenendo sulle questioni aperte, dall'economia al Covid, dall'Europa all'immigrazione. Lo fa pure a Madrid, quest'anno città dantesca, partendo dai legami con il nostro Paese, citando Hemingway e «l'alto cielo spagnolo terso che fa parer sentimentale il cielo italiano», elogiando «la vostra straordinaria capacità di coniugare tradizione e innovazione» e di «aprirsi ai temi della nuova economia, del digitale e l'ambiente», che sono «il cuore del Green Deal europeo».

Nel pomeriggio il capo dello Stato vede il premier Pedro Sanchez nel palazzo della Moncloa. Tra i tanti argomenti dell'incontro, la crescita e i piani di ripresa Ue, temi trattati da Mattarella prima di partire da Roma. «La nostra economia appare in grande recupero dopo la crisi - scrive in un messaggio alla Confesercenti - anche grazie all'espansione dei consumi delle famiglie. La ripartenza vede protagoniste le imprese, grandi e piccole, che hanno resistito a momenti durissimi e hanno saputo rilanciare la propria attività. Ci sono tuttavia ancora criticità nel lavoro autonomo, particolarmente colpito».

Molte speranze sono puntate sul Pnrr e i miliardi connessi. «Il piano nazionale di ripresa e resilienza può orientare il nostro sviluppo, gli investimenti trasformare l'economia e rivitalizzare le piccole imprese. Possiamo guardare al futuro con maggiore fiducia» purché, questo è il non detto, le forze politiche smettano di litigare e mettano da parte gli interessi di parte. Vale per le riforme del governo Draghi e pure per la corsa al Colle, dalla quale si è tirato fuori già quattro volte.

Mattarella è a Madrid accompagnato, come prevede il cerimoniale, dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio. In serata il pranzo di gala al Palacio Real. Oggi sarà ricevuto dal presidenti del Congresso, dove terrà una prolusione, e da quello del Senato. Domani parteciperà al simposio Cotec Europa.

Poi fino a Natale agenda fittissima.

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