Niente Frecce quest'anno sopra piazza Venezia, non è il caso dopo quanto è successo a 200 metri da qui, alla Torre dei Conti, dove è morto un operaio, dove i vigili del fuoco ancora lavorano. "Una forma di rispetto", spiega Guido Crosetto, quello che a Mosca non hanno avuto. E infatti, nel giorno dell'unità d'Italia e delle forze armate, è il pericolo Putin a fare da sfondo alla ricorrenza e a occupare i pensieri di tutti.
A cominciare da Sergio Mattarella. "Il rischio di un allargamento del sanguinoso conflitto scatenato dalla Federazione Russa impone grande attenzione e un impegnativo sforzo di adattamento dello strumento militare". Serve, sostiene il capo dello Stato, un esercito della Ue. "Una comune forza di difesa europea, che agisca in cooperazione con l'Alleanza Atlantica".
Niente Frecce Tricolori sui cieli di Roma, ma la solennità della celebrazione c'è tutta. Bandiere, corone, alte uniformi. All'Altare della Patria Giorgia Meloni è accanto al presidente e canta l'Inno di Mameli. "Onoriamo il sacrificio di chi con coraggio e dedizione ha difeso la libertà e l'unità della nostra nazione - scrive in un post - Il loro esempio vive nei valori che ancora oggi ispirano le donne e gli uomini in uniforme e chi continua a servire l'Italia con impegno". Ce n'è bisogno perché, come dice il ministro della Difesa, "la pace oggi non è più scontata".
È passato oltre un secolo, ricorda Mattarella nel suo messaggio alle forze armate, dal 4 novembre 1918, quando con la battaglia di Vittorio Veneto si completò l'unità d'Italia. "Il commosso pensiero ai caduti richiama le giovani generazioni, affinché siano consapevoli della necessità di impegnarsi nella difesa della Costituzione". Attorno a noi sono tornate a parlare le armi. "I nuovi conflitti si sono affacciati in Europa e nel Mediterraneo, interpellando la cornice di sicurezza costruita nel dopoguerra e le istituzioni poste a suo presidio".
A fine mattinata, accompagnato da Crosetto, Mattarella vola ad Ancona e nel porto antico, sul molo Rizzo, assiste alla sfilata delle truppe. Visti i tempi, dobbiamo essere pronti a tutto, spiega il ministro. L'Italia lavora per una tregua in Medio Oriente e "per un'altra tregua pure in Ucraina", però, dice, tocca essere realisti. Ecco gli ultimi numeri. "Soltanto tra ieri e oggi sono morte 1.500 persone tra ucraini e russi su un fronte che a noi sembra lontano e di cui non parliamo più perché forse ci siamo stancati. Questo ci dà l'idea di quello che può succedere. Le forze armate servono per non far accadere qui quello che vediamo accadere in scenari che stiamo vivendo".
E ogni giorno nuovo sembra peggiore del precedente. "I russi - racconta il ministro - questa notte hanno bombardato acquedotti, centrali elettriche, infrastrutture, sistemi di raffreddamento della centrale nucleare. Ogni giorno, dove c'è un conflitto, avvengono cose che fanno male alle popolazioni civili" Roma è sempre più schierata a fianco a Kiev e ne sta pagando qualche conseguenza, dal gas al caro bollette, dalle campagne di disinformazione ai blitz informatici che già più volte hanno bloccato treni e aeroporti, fino agli attacchi del Cremlino a Sergio Mattarella. Fino anche alla spietata e squallida provocazione della Zakharova a commento della tragedia ai Fori. "Crollano torri e l'economia perché sostiene l'Ucraina".
Tempi complessi, insiste Crosetto. "Le guerre del XXI secolo non si combattono solo sul terreno, ma nello spazio e cyberspazio, nella dimensione cognitiva, attraverso battaglie ibride che si giocano sui dati, sull'informazione, sulle percezioni".
Noi che facciamo? "Proviamo a legare territori e generazioni, centro e periferia dello Stato". La Difesa, conclude, "unisce perché costruisce fiducia tra istituzioni e cittadini: la responsabilità e la protezione senza compromettere l'etica". E ad Ancona si chiude con le Frecce.