"Matteo, attento alle trappole"

Meloni avverte: "L'identità della Lega si sta scalfendo"

"Matteo, attento alle trappole"

Roma - «Salvini stia attento. Lo stanno portando a cadere in una trappola».

A lanciare l'avvertimento è il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati Fabio Rampelli. L'ormai estenuante braccio di ferro sul programma e sui nomi dell'esecutivo sta sfibrando l'identità della Lega. Almeno questa è l'opinione di Fratelli d'Italia. E come già preconizzava la Meloni nei lavori della Direzione di lunedì, è possibile che questa alleanza giallo-verde muoia prima ancora di nascere. D'altronde più passa il tempo più sembra evidente alla Meloni e a Rampelli che l'esecutivo che sta per nascere poggi su premesse affatto deboli.

«Vogliono un premier che sia un mero esecutore delle volontà di Salvini e Di Maio? Proprio la Lega che come noi è un partito presidenzialista?» si chiede stupito Rampelli. E la Meloni, da Brescia dove è andata a rendere omaggio di fronte alla casa dove abitava Sana, la ragazza pakistana uccisa dal padre, fa sapere che se il governo prossimo venturo dovesse davvero accettare i diktat europei sarebbe facile per Fratelli d'Italia decidere di rimanerne fuori. La Meloni, d'altronde, sottolinea che il centrodestra unito ha vinto e continua a vincere, come dimostrano i risultati in Molise e in Friuli Venezia Giulia. Se proprio il Quirinale non vuole concedere l'incarico alla coalizione che ha ottenuto il miglior risultato il 4 marzo scorso, spiega la leader di Fdi, allora è meglio tornare alle urne lasciando a un governo balneare il compito di confezionare una legge elettorale che superi il pastrocchio del Rosatellum e soprattutto che conceda un premio di maggioranza in favore della governabilità. E con il favore che dimostrano tutti i sondaggi, sarà proprio il centrodestra ad approfittare di quel premio. D'altronde i rapporti tra Lega e Fratelli d'Italia, improntanti al massimo rispetto e fiducia in questi mesi, iniziano a incrinarsi. Come dimostrano i due ordini del giorno a firma Fratelli d'Italia e respinti la scorsa settimana a Montecitorio grazie ai voti contrari della Lega.

E come dimostra altresì il colpo di scena sulle candidature per le elezioni che si terranno fra meno di un mese per i nuovi municipi della Capitale, dove al III e all'VIII arrivano dalle file di Forza Italia e Lega i candidati mini-sindaci, scalzando i nomi proposti da Fratelli d'Italia.

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