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Una maxi-multa a chi non accoglie. Ma i Paesi dell'Est hanno detto "no"

Il "gruppo di Visegrad" respinge la proposta della Commissione europea

Una maxi-multa a chi non accoglie. Ma i Paesi dell'Est hanno detto "no"

La risposta dei Paesi del gruppo di Visegrad, composto da Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia e lovacchia, non potrebbe essere più chiara. Non hanno nessuna intenzione di piegarsi alle nuova indicazioni che arrivano da Bruxelles, dove la Commissione europea pensa a istituire multe salatissime a quei Paesi che si rifiutino di accogliere i profughi.

Si parla di sanzioni fino a 250mila euro, contenute nelle bozze del documento europeo circolate in questi giorni e che andrebbero applicate a chi non accettasse i "ricollocamenti", fornendo di fatto una chance per dire no all'arrivo di nuovi profughi, ma a patto di versare in cambio una cifra notevole per ognuno dei respinti.

Il nuovo sistem stabilirà inoltre quando un Paese abbia superato un numero equo di richieste d'asilo, in rapporto al Pil e alle dimensioni. Allora i richiedenti asilo saranno ridistribuiti negli altri Paesi dell'Ue finché il numero di domande non sarà di nuovo sotto la soglia.

Questo meccanismo di redistribuzione è stato malaccolto dai Paesi dell'Est, che a Bruxelles chiedono anche un approccio equo e uniforme verso i partner esterni, per quanto riguarda Ucraina, Bielorussia, Moldova, Georgia, Azerbaigian, Armenia e Turchia. Una considerazione che segnala di fatto anche il malumore per l'abolizione del visto per i cittadini turchi, possibilità non estesa ad altri Stati che hanno lo stesso rapporto con l'Unione Europea.

"Dal nostro punto di vista - ha detto Peter Szijarto, ministro degli Esteri ungherese - sarebbe inaccettabile che la Georgia e l'Ucraina entrino nel regime privo di visti più tardi rispetto alla Turchia", posto che "rispettano gli accordi".

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