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Medici senza Frontiere all'assalto di Lampedusa. Indagati a Trapani ma vogliono un altro centro

La Ong vuole ampliare i numeri dell'accoglienza sull'isola. L'ira della Lega

Medici senza Frontiere all'assalto di Lampedusa. Indagati a Trapani ma vogliono un altro centro

Nel giorno della condanna di Mimmo Lucano le Ong non finiscono di sorprendere e chiedono maggiori interventi per l'immigrazione.

Medici senza frontiere, a cui la Procura di Trapani ha comunicato da tempo l'avviso di chiusura delle indagini per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e che è stato rinviata a giudizio dal Gup di Catania per traffico illecito di rifiuti, arriva ad affermare in un comunicato che «Lampedusa ha bisogno di un intervento strutturale che garantisca un'accoglienza dignitosa e risponda ai bisogni sanitari delle persone appena sbarcate, soprattutto le categorie più fragili».

Insomma, per i lampedusani, che non hanno neanche un ospedale, nessun servizio, mentre per chi arriva clandestinamente tutte le facilitazioni del caso.

La Ong, che dice di aver assistito più di «11mila persone in oltre due mesi, in collaborazione con le autorità sanitarie locali», sottolinea che «le odierne modalità di sbarco non facilitano l'individuazione di alcuni specifici bisogni sanitari, a cominciare da quelli legati a vissuti traumatici, come le violenze subite in Libia o in altre tappe del viaggio».

Stella Egidi, responsabile medico di Msf che ha avviato il progetto di Lampedusa chiarisce inoltre: «Contiamo, con l'intervento di questi mesi, di aver contribuito a innalzare l'attenzione su questo tema e che questo possa rimanere una priorità per il futuro». I volontari dei taxi del mare ammettono che un team della Ong «ha operato anche all'interno dell'hotspot dove sovraffollamento, estrema promiscuità e scarse condizioni igieniche rappresentano un fattore aggravante delle condizioni di salute, fisica o mentale, delle persone appena sbarcate sull'isola, in particolare dei più fragili». La struttura di Contrada Imbriacola è spesso piena oltre il consentito, vi sono sversamenti di liquami all'esterno provenienti direttamente dai bagni dell'hotspot, le forze dell'ordine e i militari di guardia rischiano di contagiarsi e loro continuano a chiedere agevolazioni per i migranti, anziché che si fermi l'immigrazione clandestina. Ma Msf sottoporrà «alle autorità competenti una serie di osservazioni riguardo le principali criticità osservate nel periodo dell'intervento e raccomandazioni per assicurare una risposta adeguata ai bisogni sanitari delle persone che sbarcano sull'isola».

Le dichiarazioni della Ong hanno fatto adirare il coordinatore locale della Lega Attilio Lucia. «Da 35 anni - spiega - combattiamo contro questa invasione. Le Ong devono capire che se ne devono andare dall'isola, il governo deve intervenire per bloccare gli sbarchi e creare invece le strutture necessarie a noi lampedusani. Il sindaco Totò Martello vuole continuare ad appoggiare questa follia? Voglio fare un appello al governatore della Sicilia Nello Musumeci affinché si decida a fare qualcosa e l'isola possa tornare a vivere di turismo e pesca e a Matteo Salvini affinché venga a Lampedusa. Gli faremo vedere in che condizioni siamo costretti ad andare avanti.

Medici senza frontiere - conclude - la smetta di farsi propaganda sulle spalle dei migranti».

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