Il titolo della diretta Facebook con cui Giorgia Meloni chiarisce la posizione del partito è eloquente: «Subito al voto: noi siamo pronti». È un agosto atipico quello di quest'anno. Non più stagione di cicale e ombrelloni ma di crisi di governo e mozioni di sfiducia. Così la leader di Fratelli d'Italia si affretta a intonare il de profundis all'esecutivo gialloverde con l'aria di chi aveva già capito tutto in anticipo. «Dopo mesi che Fratelli d'Italia dice che il governo gialloverde era destinato a creare immobilismo ed era difficile potesse dare all'Italia le riforme di cui aveva bisogno, il coraggio e la visione che la politica richiede, finalmente ci hanno dato retta». E guardando al di là dell'orizzonte, ne è convinta la Meloni, ci sono tutti i numeri per un «governo autenticamente sovranista».
«I sondaggi spiega la leader dicono che un'alleanza composta da Lega e Fratelli d'Italia sarebbe una maggioranza dai numeri importantissimi e quindi capace di dare all'Italia un governo che duri cinque anni». Ma ci sono delle condizioni. Non quelle dell'intanto andiamo al voto «poi si vedrà» con chi governare, annunciate dal leader del Carroccio Matteo Salvini. Le alleanze, per la Meloni, si fanno prima del voto. «Perché dice vogliamo essere chiari, siamo la forza più coerente, siamo concreti e affidabili».
È una scelta di correttezza verso gli elettori per gli eredi del Movimento Sociale che alle scorse politiche proposero agli alleati un patto anti-inciucio. «I voti di Fratelli d'Italia per la sfiducia a Conte ci sono, quelli per eventuali giochi di palazzo avverte la Meloni non ci saranno mai». Il mantra è quello delle «elezioni subito».
C'è ancora tempo «per fare una manovra coraggiosa». La ricetta della Meloni è trumpiana: choc fiscale e investimenti pubblici per rimettere l'economia in carreggiata. Senza stare ad ascoltare chi preconizza sventura e dice che un governo Lega-Fratelli d'Italia metterà a rischio l'Unione Europea. «Tra uscire dall'Europa e starci in ginocchio c'è una vasta gamma di possibilità», ricorda la Meloni. Ovvero? «Stare a testa alta, chiedere pari diritti e pari opportunità».
Senza paura, insomma, come recita uno
degli slogan di Atreju, il consueto appuntamento di fine estate con cui Fratelli d'Italia saluta l'inizio dell'anno politico. E per quest'edizione anche di una campagna elettorale preludio di «una nuova stagione politica».
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