Elezioni politiche 2022

post fascista". L'odio della sinistra tedesca sulla Meloni

A Berlino Letta raccoglie il supporto dell'omologo teutonico dell'Spd. "Sarebbe un grande segnale se vincesse". Poi l'attacco alla Meloni con gli stessi toni usati dalla sinistra in Italia

"È post fascista". L'odio della sinistra tedesca sulla Meloni

La sinistra tedesca ci spera ancora. O forse è solo una questione di scuderia, di tifo obbligato dalla comune appartenenza politica. L'ultimo incitamento alla corsa elettorale di Enrico Letta è arrivato dalla Germania e in particolare dal presidente della Spd, Lars Klingbeil. In assenza di un vento particolarmente favorevole in Italia, stamani il segretario Pd ha raccolto il supporto del proprio omologo teutonico, ancora convinto che i dem italici e il loro leader possano "vincere".

Del resto la speranza è l'ultima a morire e dunque il soccorso della sinistra tedesca a Letta non è certo una grande notizia. Piuttosto a colpire sono le argomentazioni utilizzate anche in Germania per screditare la destra italiana e Giorgia Meloni nello specifico. "Sarebbe davvero un segnale importante se Enrico Letta potesse vincere e non Meloni, che, come partito post fascista, poterebbe l'Italia in una direzione sbagliata", ha dichiarato il presidente della Spd, Lars Klingbeil, nella conferenza stampa tenuta con Letta. Parole che fanno il paio con gli attacchi abitualmente scagliati dalla sinistra anche nel nostro Paese.

Stessa ostilità, stessi toni. "Meloni getta fango sulla Germania, Letta invece è per la cooperazione con la Germania, ha un altro stile ed è per la collaborazione. Sarebbe un grande vantaggio per l'Italia avere un premier come lui", ha aggiunto Lars Klingbeil, sostenenedo che le ormai imminenti elezioni italiane siano "importanti per tutta l'Europa". Nella loro conferenza stampa congiunta, i leader di Spd e Pd hanno poi ribadito di voler fare fronte comune contro la Lega delle nazioni proposta dalla destra. Quest'ultima, ha dichiarato Letta, "ha come interlocutori principali i governi di Ungheria e Polonia".

Galvanizzato dal sostegno tedesco, il capo del Pd nel suo viaggio a Berlino si è detto convinto di poter raggiungere il centrodestra e di poter ambire alla rimonta. L'importante - come diceva quel tale - è crederci. Nelle ore precedenti, Letta aveva anche incontrato il cancelliere tedesco, Olaf Scholz.

Tra gli argomenti affrontati nel colloquio, anche il tema dei costi dell'energia.

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