Meloni: "Priorità governo è omofobia, poi Ius soli...il resto aspetta"

Il governo è alla deriva. Porti spalancati e aziende chiuse per fallimento. La crisi economica morde, ma in Parlamento si discute di omosessualità

Meloni: "Priorità governo è omofobia, poi Ius soli...il resto aspetta"

Il nostro è un governo che va avanti come una maionese impazzita. Così, a corrente alternata. In un corto circuito continuo. Il Paese va a picco. Gli ospedali sono in affanno. Le piazze ribollono. La gente è stufa. I mezzi pubblici, strapieni (quando non vanno in cenere), sono incubatori di malattie. Il coronavirus ci insegna che una mascherina ben messa vale più di mille strette di mano. Tutto, intanto, va nel verso sbagliato.

Tutti sembrano andare dall'altra parte, come un treno che deraglia nel deserto senza scorte di acqua. E i giallorossi che fanno? Creano Dpcm incomprensibili. Non siamo alla fine della libertà, o almeno così si spera. Quella di Giuseppe Conte non è una dittatura, ma siamo all’interno di un tunnel angusto che, forse, solo il vaccino (se e quando arriverà) potrà scoperchiare. Serviranno però mesi. E la gente, come abbiamo scritto, è stufa.

In tutto questo marasma la priorità di chi siede a Palazzo Chigi è discutere in Parlamento una legge sull’omotrasfobia. Una legge del tutto rispettabile che però è dettata da un tempismo illogico. Lo denuncia il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Interviene su Twitter e il suo post recita così: "Le priorità di Pd e M5S per combattere l’epidemia e aiutare il tessuto produttivo: arriva in discussione in Aula la legge sull'omotransfobia. Poi sarà la volta di quella sullo Ius soli. Il resto può aspettare, tanto mica stiamo vivendo una crisi economica epocale".

Una protesta cui si unisce ProVita&Famiglia: "Mentre in tutta Italia il popolo scende in piazza perché ha fame e chiede di lavorare, la sinistra in Parlamento sapete che fa?", si chiede il presidnete Toni Brandi, "Oggi riprendono i lavori alla Camera sulla proposta di legge contro l’omotransfobia e con la proposta di sette emendamenti al Testo che mirerebbero a estenderlo anche alle disabilità. Zan & Co strumentalizzano i disabili per accelerare una proposta che in questo momento appare ridicola e fuori contesto oltre che ancora più inutile e pericolosa come sempre abbiamo detto”.

Queste parole fanno riflettere. Colpiscono nel segno. E testimoniano la totale inconcludenza dell’esecutivo di fronte a un tonfo del nostro sistema produttivo. Un governo controtempo che ha speso miliardi e mesi senza concludere nulla. Ma questa non è l’unica iniziativa della Meloni. Giovedì, alle ore 11.30, insieme alle associazioni di categoria, Fratelli d’Italia manifesterà davanti la sede del ministero dei Beni e delle Attività Culturali, in via del Collegio Romano, per chiedere al ministro Dario Franceschini l’attivazione dello stato di crisi dell’intero comparto del turismo. A dichiararlo è il deputato di Fratelli d’Italia, Riccardo Zucconi, e il responsabile nazionale del dipartimento Turismo di FdI, Gianluca Caramanna.

"Non resteremo fermi di fronte al silenzio del peggior ministro che il mondo del turismo italiano abbia mai avuto. Chiediamo a Franceschini risposte immediate per un comparto che da solo impiega circa 3 milioni di lavoratori e genera oltre il 13% di Pil. Il governo prenda atto del fallimento del bonus vacanze e impieghi la somma rimasta per misure concrete come: contributi a fondo perduto, anno fiscale bianco, prolungamento del fondo d’integrazione salariale fino a giugno 2021, creazione di corridoi turistici, esenzione Imu per tutto il 2021 e sgravi fiscali per le aziende".

Queste le richieste di Fdi.

Intanto i membri del governo pensano che omofobia e immigrazione siano le vere priorità del Paese. Quel Belpaese che fu è allo sbaraglio. Con le imprese chiuse per fallimento e i porti sempre più aperti. Si salvi chi può.

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