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Csm e separazione delle carriere. Così la Meloni vuol riformare la giustizia

L'intervento della leader di Fratelli d'Italia durante la kermesse di Affaritaliani a Ceglie Messapica

Csm e separazione delle carriere. Così la Meloni vuol riformare la giustizia

C’è un passaggio nuovo fatto da Giorgia Meloni durante il suo intervento alla kermesse organizzata da Affaritaliani a Ceglie Messapica. Ed è quello che riguarda il rapporto di Fratelli d’Italia con la giustizia.

Meloni spiega la posizione partendo dalla meritocrazia: “Non hanno egemonia culturale ma di potere, e ora hanno paura di perderla. Io voglio l’Italia del merito, voglio una Nazione in cui per essere un buon docente non devi per forza essere iscritto alla Cgil e per essere un buon magistrato non devi per forza essere iscritto all’Anm, voglio una nazione in cui per essere un’artista non devi per forza essere iscritto al Pd, e in cui la gente che vale vale e ha un futuro indipendentemente dalla tessera di partito che ha in tasca. Voglio liberare le energie di quelli che sono stati a testa bassa per anni, perché non potevano dire come la pensavano sennò non avevano un futuro”.

Facendo l’esempio di Gennaro Sangiuliano, l’unico giornalista Rai che volevano cacciare perché aveva partecipato a una convention di partito, Meloni chiede :”Le persone che votano centrodestra in questa nazione hanno o non hanno gli stessi diritti civili degli altri?”. E da qui passa alla giustizia, e propone il sorteggio per il Csm, a suo dire il sistema più meritocratico per uscire da quello correntizio, e la separazione delle carriere per garantire la terzietà del giudice.

Tre sono per Giorgia Meloni i principi da seguire per riformare la giustizia: “presunzione di non colpevolezza, certezza della pena e terzietà del giudice”. “Quando tu vieni indagato in Italia- spiega Meloni- sei già colpevole soprattutto se sono processi mediatici o riguardano qualcuno in particolare. E con l’abuso di custodia cautelare in questo Paese ti fai la galera”. “Abbiamo uno Stato giustizialista con i colpevoli - dice la leader di Fratelli d’Italia - Poi quando vieni condannato diventa magnanimo con gli sconti di pena”. “Io invece sono garantita nella fase del processo e giustizialista nell’esecuzione della pena”.

Infine Meloni, nel giorno del 57esimo detenuto suicida dall’inizio dell’anno, parla di carcere: “Non sono d’accordo alle alternative al carcere. In Italia di fronte al sovraffollamento invece di aumentare la capienza delle carceri depenalizziamo i reati, come abbiamo fatto in questi anni. “Io invece penso che bisogna fare degli accordi di cooperazione per inserire l’obbligo di rientro per chi deve scontare la pena nel proprio paese, e cosi liberiamo le carceri dagli immigrati”. Poi propone di spostare le carceri dal centro fuori dalla città. “L’unica cosa che non si può fare - conclude Meloni- è dire togliamo i reati perché non c’è posto in cella, come si è fatto in questi anni.

Che poi diciamocelo non sono diminuiti i reati, ma le denunce”.

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