Agire in maniera tempestiva per rispondere alle conseguenze provocate dall'emergenza energetica. Così Giorgia Meloni sprona l'Unione europea a intervenire in tempi molto rapidi di fronte all'allarme che rischia di farsi sempre più preoccupante con il passare dei mesi. L'auspicio dell'aspirante premier è che l'Ue non perda altro tempo e che riesca a partorire - a stretto giro - una soluzione condivisa senza differenziazioni e spaccature. Da qui l'appello all'unione di tutti i partiti italiani.
La Meloni sollecita l'Ue
La presidente di Fratelli d'Italia ritiene che di fronte alla sfida epocale della crisi energetica "serva una risposta immediata a livello europeo a tutela di imprese e famiglie". La sua convinzione è che nessuno Stato membro da solo può offrire soluzioni davvero efficaci e che guardano a lungo termine "in assenza di una strategia comune, neppure quelli che appaiono meno vulnerabili sul piano finanziario".
La Meloni spera che nel Consiglio europeo sull'energia, in programma nella giornata di domani, "prevalgano buon senso e tempestività". Su un tema così importante, specialmente per quanto riguarda il nostro Paese, la leader di FdI confida "nella compattezza di tutte le forze politiche". In serata la Meloni, lasciando gli uffici dei gruppi parlamentari alla Camera, ha rimarcato l'appello all'unità. "Sì, mi sento garantita", ha risposto ai cronisti che le hanno domandato se confida sulla condivisa accoglienza del suo richiamo alla compattezza.
Il Consiglio Ue sull'energia
Alla vigilia del Consiglio europeo straordinario sull'energia filtra pessimismo sul tetto al prezzo del gas naturale, tema cruciale su cui però gli Stati membri continuano a essere molto lontani dal trovare un accordo. L'Adnkronos riporta il pessimismo di una fonte diplomatica Ue, secondo cui "non siamo neanche lontanamente vicini ad un consenso sul price cap". La tesi sostenuta è che sia meglio "concentrarci sulle cose che ci uniscono" piuttosto che su quelle che stanno creando divisioni.
L'Italia continua a propendere per una risposta europea: domani dovrebbe confermare la propria volontà di procedere con un tetto al prezzo del gas generalizzato europeo. L'intento è anche quello di non favorire o sfavorire Stati più poveri o più deboli dal punto di vista finanziario.
Due giorni fa ben 15 Stati membri hanno inviato una lettera alla Commissione Ue in tal senso. La sensazione è che l'appuntamento di domani sia una sorta di prova per capire quanti Paesi confermeranno o si aggiungeranno nella volontà di appoggiare la misura in questione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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