Coronavirus

Meno malati: è il 5° giorno. Ma l'Iss: "Serve cautela"

L'80% di infetti in Rsa, ospedali e case. Contagi ora sotto controllo, ma possono riesplodere

Meno malati: è il 5° giorno. Ma l'Iss: "Serve cautela"

La discesa dell'indice di contagio è consolidata. Il famigerato Rt, che non scenderà mai a zero, ovvero zero contagi, come ribadiscono da settimane gli epidemiologi si è attestato sotto l'1 in tutta Italia ma con sostanziali differenze tra le regioni, da 0,2 a 0,7. Un dato che quindi conferma la possibilità di una cauta apertura il 4 maggio ma certamente non il «liberi tutti» auspicato soprattutto dal mondo del lavoro, imprese e commercio. L'Istituto superiore di sanità ha fornito i dati che si riferiscono alla situazione fino al 6 aprile e ha specificato che se non si rispettano in modo rigorose le misure di prevenzione «nel giro di una, al massimo due settimane, l'epidemia esploderà di nuovo».

Il bollettino quotidiano sui nuovi contagi conferma il trend discendente ma anche che la diffusione del virus è soltanto rallentata e non nello stesso modo in tutta Italia. Sono 3.021 i contagi in più in 24 ore, in aumento rispetto alla giornata precedente che aveva registrato un più 2.646, per un totale che si avvicina ai 200mila: 192.194. Un numero che comprende i 25.969 morti, ieri registrate altre 420 vittime. I positivi noti sono 106.527. In netta discesa i ricoveri, 22.068, e i pazienti in terapia intensiva, 2.173.

Ma la Lombardia continua a preoccupare con i suoi 71.256 contagiati, più 1.091 in un giorno e altre 166 vittime per un totale di 13.106. Aumentano i contagi nella città metropolitana di Milano dove si registrano in totale 17.689 positivi con un aumento di 412 nuovi casi. In città sono 246 i positivi in più mentre il giorno precedente si erano fermati a 105.

L'analisi dell'andamento epidemiologico è stata illustrata dal presidente Iss, Silvio Brusaferro, dal presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, dal direttore del Dipartimento di Malattie Infettive, Gianni Rezza e da Stefano Merler della Fondazione Bruno Kessler che elabora i modelli matematici. Emergono conferme ma anche alcune novità. Se la maggioranza dei contagiati si registra anche in aprile nel periodo del lockdown nelle Rsa per anziani si evidenzia invece pure un aumento dei contagi intrafamiliari: un pericolo segnalato dagli epidemiologi. Con un positivo in casa le possibilità di infezione salgono del 240 per cento. Residenze per anziani, la propria casa e gli ospedali rappresentano l'80 per cento del totale dei nuovi contagi.

Tra i casi segnalati al Sistema di sorveglianza integrata, oltre 57.000, solo il 2 per cento di pazienti aveva una condizione clinica critica. Più della metà aveva sintomi lievi il 52,3 dei positivi al Covid-19. Sopra i 70 anni il 38,4 per cento dei contagiati mentre il 32,6 è rappresentato da persone tra i 50 ed i 70 anni. Gli under 18 sono appena l'1,8 dei positivi.

Confermato un alto tasso di letalità, 13 per cento, che però dovrebbe essere «corretto» dai tanti casi nascosti. L'84,1 si registra tra gli over 70. Il dato si spiega anche con la tendenza a diagnosticare casi più gravi escludendo dalla platea gli asintomatici soprattutto nelle aree con trasmissione sostenuta. Per ora sono soltanto 2.000 le cartelle cliniche analizzate dall'Iss su oltre 25.000 decessi registrati.

L'andamento dell'epidemia nella fase di aprile mostra come non sia un dato consolidato quello che vedeva le donne meno coinvolte nei contagi. Anzi il contrario anche se poi l'esito letale riguarda più gli uomini.La maggior parte dei decessi si registra tra gli uomini, le donne si fermano al 36,7. L'età mediana nelle donne è di 84 anni, mentre per gli uomini è 79 anni. La maggior parte dei decessi si è avuta tra persone con più di 3 patologie pregresse. Le donne son però le più contagiate: 38.847 nuove positività, rispetto alle 24.114 degli uomini.

Sono ancora attive zone rosse distribuite in 106 comuni.

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