I contagi rallentano ma molto lentamente ed è ancora presto non soltanto per allentare la morsa delle misure di contenimento ma anche semplicemente per fare una previsione rispetto a quando potremo vedere una luce in fondo al tunnel.
Nel nostro paese dall'inizio dell'epidemia di Coronavirus sono 97.689 persone hanno contratto il virus Sars-CoV-2 dunque 5.217 nuovi contagi con un incremento del 5,6.Il numero delle vittime è in calo ma certo è difficile parlare di dati positivi quando in un solo giorno si registrano 756 decessi che portano il totale a 10.779, un numero che non ha eguali nel resto del mondo. Sono 13.030 i pazienti guariti con un incremento di 646 persone libere dal coronavirus. Il totale degli attualmente positivi è di 73.880, più 3.815 in 24 ore. I pazienti ricoverati con sintomi sono 27.386; 3.906 sono in terapia intensiva, ovvero più 50, mentre 42.588 sono in isolamento domiciliare fiduciario.
I numeri ai quali guardare secondo gli esperti che ieri hanno illustrato il bollettino giornaliero dell'andamento epidemico sono quelli dei decessi e delle terapie intensive. A spiegarlo il professor Luca Richeldi, prenumologo del Policlinico Gemelli di Roma.
«Il numero dei decessi è passato da 969 a 756 in due giorni: questi sono cambiamenti grandi, 10-15 per cento a giornata -afferma Richeldi- È la prova di un sistema sanitario che sta rispondendo. Ragionamento in positivo che vale anche per le terapie intensive: 120, 124 e 50 oggi. Sono numeri solidi e concreti, che ci devono far riflettere perché con i nostri comportamenti salviamo delle vite».
É anche vero però che da molte realtà territoriali è stata denunciata l'esistenza di «morti fantasma». Nelle aree più colpite potrebbero essere 2 o forse anche 3mila. Oggi sarà l'Istituto superiore di Sanità a fare chiarezza su questo fronte.
Cauto ottimismo anche da parte dell'assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera che ipotizza per la Lombardia il superamento del picco anche se con il condizionale. Proprio a Milano i contagi sono ancora in aumento anche se diminuiscono a Brescia e Bergamo. Secondo i dati diffusi da Gallera sono 546 i nuovi casi di coronavirus in provincia di Milano, per un totale di 8.329, contro i 314 di due giorni fa mentre in città si è passati da 150 di ieri a 247. In provincia di Bergamo invece registrati 178 casi (8.527 il totale), contro i 289 della giornata precedenti. In città sono scesi da 41 a 33. In provincia di Brescia i positivi passano da 373 a 335 (8.013 il totale), in città da 61 a 45. L'assessore ha anche annunciato la partenza di uno stretto monitoraggio in tutte le Rsa le residenze per anziani che in molti casi purtroppo hanno funzionato da detonatori del contagio come gli ospedali.
Non si placa la polemica sul ritardo nell'arrivo dei presidi sanitari negli ospedali a disposizione dei medici.
Il commissario Domenico Arcuri spiega che «grazie all'impiego di 5 aerei messi a disposizione dalla Difesa e da Leonardo sono state consegnate 2,3 milioni di mascherine chirurgiche e 1,7 milioni di Ffp2 e Ffp3 per il personale sanitario».
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