Mondo

Merkel nel fango della tragedia. "Spettrale, attenzione al clima"

La cancelliera nei villaggi distrutti: "Risponderemo con nuove politiche. Ma non sappiamo quanti sono i dispersi"

Merkel nel fango della tragedia. "Spettrale, attenzione al clima"

È tornata dagli Stati Uniti dove l'aveva invitata Joe Biden per un ultimo momento di gloria prima dell'addio alla politica, ha atteso un paio di giorni dando tempo ai soccorritori di stabilizzare la situazione, quindi si è portata sui luoghi dell'alluvione del secolo, come ormai la chiamano i media tedeschi. La cancelliera Angela Merkel ha visitato Schuld, in Renania-Palatinato, una delle località più colpite dalla violenza delle piogge e delle esondazioni dei giorni scorsi. «Noi vogliamo aiutarvi a ricostruire il villaggio di Schuld e tutti gli altri villaggi distrutti: per fortuna la Germania è un paese forte e prospero per cui siamo in grado di rispondere a questo tipo di eventi sul breve, medio e lungo termine».

Baciata da un raggio di sole dopo una serie di nubifragi a non finire, Merkel ha messo l'accento sul bisogno di nuove politiche per la protezione del clima «e dobbiamo farlo in maniera più incisiva rispetto al passato: è un passo chiaramente necessario». C'è dunque anche un accenno di autocritica nelle sue parole: la cancelleria che ha guidato la Repubblica federale tedesca per 16 anni consecutivi, la leader che ha decretato l'uscita del paese dal nucleare, riconosce che in materia di ambiente avrebbe potuto fare di più.

Nel descrivere il paesaggio sotto i suoi occhi come «surreale» e «spettrale», Merkel ha anche invitato i propri concittadini a versare denari a favore delle migliaia di tedeschi occidentali rimasti senza casa o proprietà nell'alluvione. A Schuld, la cancelliera ha rispolverato la sua antica e rodata abilità di empatizzare con il tedesco medio, informandosi sulle operazioni di soccorso e ascoltando le storie di alcuni sfollati.

Stivaloni di gomma e una sobria camicia scura, Merkel non ha cercato di monopolizzare la scena: al contrario, dopo Schuld ha visitato Adenau (20 morti e 70 dispersi) a fianco della premier regionale Malu Dreyer del partito socialdemocratico. La Renania-Palatinato è il Land con il più alto numero di morti per l'alluvione: dei 157 decessi registrati in tutto il paese, 110 vengono da qui mentre i feriti sono 670. Il governo federale è intanto corso ai ripari: parlando alla Bild, il ministro delle Finanze Olaf Scholz ha spiegato che il paese avrà bisogno di almeno 300 milioni di euro per aiutare le vittime delle alluvioni all'ovest. Il governo federale si riunirà mercoledì 21 luglio per mettere a punto un pacchetto di aiuti ad hoc. I danni sono al momento incalcolabili: solo per ripristinare i tratti delle autostrade A1 e A61, letteralmente fatti sparire dalle forze dell'acqua, saranno necessari mesi di lavori.

Le parole di incoraggiamento pronunciate dalla cancelliera si scontrano con una situazione di continua emergenza: mentre le acque cominciano lentamente a refluire nell'ovest, due persone hanno perso la vita a causa di un'alluvione nel distretto di Berchtesgadener Land in Alta Baviera, dove le autorità hanno dichiarato lo stato d'emergenza. Anche la cosiddetta «Svizzera sassone», una regione montuosa nei pressi dell'orientale Dresda, ha messo i cittadini sul chi va là dopo che sulla regione sono caduti 100 litri di acqua per metro quadro in 24 ore e la maggior parte dei corsi d'acqua è esondata. Ma c'è una buona notizia. Oltre 700 persone ritenute disperse sono state rintracciate telefonicamente, in Nord-Reno Vestfalia. Nel Land ne restano ancora circa 150 delle quali non si hanno notizie.

Precipitazioni straordinarie si sono registrate anche in Svizzera, Lussemburgo, Paesi Bassi e Austria: la repubblica alpina ha allertato i servizi d'emergenza a Salisburgo e in Tirolo.

Ancora in salita il bilancio dei morti in Belgio, passati da 24 sabato a 27 domenica.

Commenti