Coronavirus

Merkel vuole Sputnik, conferme dalla Russia: "Venti milioni di dosi"

Il manager vicino a Putin: "Pronti a luglio. A disposizione anche per l'Italia"

Merkel vuole Sputnik, conferme dalla Russia: "Venti milioni di dosi"

La Germania accelera sull'approvvigionamento di vaccini e tratta direttamente con Mosca 20 milioni di dosi di Sputnik. Dagli annunci si passa agli accordi bilaterali che sarebbero già in fase di definizione per l'acquisto del siero, che resta comunque subordinato all'approvazione da parte dell'Ema. Dopo che già il presidente della Baviera, Markus Söder, aveva dichiarato di voler firmare un'intesa provvisoria per l'acquisto del vaccino di Mosca, arriva la conferma che le trattative sono già in fase avanzata tra il governo centrale della Germania e il Russian direct investment fund (Rdif), il fondo sovrano russo che ha finanziato la produzione di Sputnik V. Lo rivela l'amministratore delegato del fondo Kirill Dmitriev, uomo vicinissimo a Putin, ai microfoni di Quarta Repubblica, il programma di Nicola Porro, in un'intervista in onda domani sera alle 21.30 su Rete4: «Per l'intera Unione europea abbiamo a disposizione 50 milioni di dosi. La Germania ha già avviato una trattativa con noi e potremmo fornirle 20 milioni di dosi tra luglio e settembre. Il resto potrebbe andare all'Italia e ad altre nazioni». Potrebbe, sottolinea Dmitriev all'inviato del programma Davide D'Aloiso. Perché se Berlino ha assunto un'iniziativa autonoma è, secondo il Ceo del fondo sovrano - soprannominato «il fondo di Putin» - perché «la Commissione Europea non ha ancora accettato nemmeno un confronto nonostante già mesi fa abbiamo mandato una lettera ufficiale chiedendo di aprire un tavolo di discussione, come già è stato fatto dalla Commissione per tutti gli altri vaccini. Ma hanno ignorato la nostra richiesta. Siccome in Europa c'è bisogno di vaccini, crediamo che l'Italia possa iniziare una trattativa ufficiale diretta con noi come ha fatto già la Germania».

I canali col governo italiano sarebbero comunque aperti in attesa del via libera dell'Ema: «C'è una buona intesa con l'Italia, il governo italiano e il premier: sono molto equilibrati», precisa il manager, ricordando che Draghi ha detto che vuole che lo Sputnik venga prima approvato dall'Ema. Penso che molti italiani capiscono perché si cerchi di attaccare lo Sputnik: ci sono grandi interessi commerciali che cercano di impedire che venga utilizzato in Europa».

L'ipotesi di approvvigionarsi autonomamente del vaccino Sputnik era già stata ventilata da diversi presidenti di Regione, tra cui quello della Campania Vincenzo De Luca che ha annunciato di aver «firmato un contratto con l'azienda produttrice e questo contratto subordina la propria esecutività all'approvazione del vaccino». Conferma Dmitriev: «Abbiamo siglato un contratto subordinato all'approvazione dell'Ema, e diverse regioni italiane come la Germania stanno cercando di assicurarsi una fornitura del vaccino». Le telecamere di Quarta Repubblica sono entrate nello stabilimento di Yaroslavl, a nord di Mosca, dove si produce Sputnik V in tutte le sue fasi fino all'infialamento. Sono attesi qui gli analisti Ema nella settimana tra il 21 e 27 maggio: sarà la prima volta che gli scienziati europei avranno accesso a uno stabilimento russo di Sputnik. Un passaggio cruciale per la verifica del rispetto delle regole europee che dovrebbe portare all'atteso via libera delle autorità. Intanto gli uomini dell'Ema sono arrivati a Mosca per l'acquisizione documentale dei dati. Valutazioni che saranno necessarie per superare le incertezze.

Sono ancora un caso le 200mila dosi Sputnik comprate dalla Slovacchia fuori dagli accordi con la Ue che Bratislava ha denunciato essere «diverse» da quelle descritte su The Lancet.

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