Il partito islamico è arrivato in Italia. Non più solo a Monfalcone o con candidati musulmani nelle liste delle varie forze politiche ma a Roma, capitale d'Italia e del cattolicesimo. Ad annunciarlo sui social è il neo gruppo «MuRo27 - Musulmani per Roma 2027» che si dichiara al lavoro per le prossime amministrative.
Si tratta di un'iniziativa promossa da «musulmani che vivono, studiano e lavorano nella Capitale e che vogliono contribuire alla discussione politica». L'ispirazione nasce dalla vittoria di Zohran Mamdani a sindaco di New York che «ha avuto il merito di sottolineare l'arretratezza della nostra classe politica rispetto alla società reale in cui viviamo che è di fatto multiculturale». Da qui la constatazione che «la rilevanza politica della presenza islamica in Italia, rispetto al contributo che questa potrebbe dare alla società, può ad oggi essere valutata come quasi insignificante».
Perciò «il gruppo MuRo27 intende promuovere e stimolare idee e proposte politiche di utilità collettiva coerenti con l'appartenenza religiosa dei propri membri».
Lecito chiedersi chi ci sia dietro questa iniziativa. Mancando nomi e riferimenti, abbiamo provato a contattare il numero indicato nel comunicato e non solo non abbiamo ricevuto risposta ma, dopo aver scritto di voler informazioni
per Il Giornale hanno buttato giù la cornetta. Non proprio un modo di agire liberale né trasparente. In ogni caso, sulla pagina social del movimento, campeggia una fotografia con il Colosseo sormontato da una mezzaluna e un post a sostengo del ticket Ignazio Marino - Virginia Raggi come candidati alle prossime amministrative della capitale a testimonianza di come i musulmani romani guardino a sinistra.
Già in passato c'erano state candidature di islamici alle comunali a Roma (nel 2021 fece discutere la candidata con il velo Mariam Ali, figlia dell'Imam della Magliana) ma questa volta siamo di fronte all'intenzione di dare vita a una vera e propria lista. Nei mesi scorsi il parlamentare Aboubakar Soumahoro ha promosso la lista islamica «Italia Plurale» a Monfalcone ottenendo il 2,9% con l'obiettivo di estendere il progetto a livello nazionale.
Se l'Italia non è ancora al livello di nazioni come la Francia, il Belgio o la Gran Bretagna dove il peso dell'elettorato musulmano è ingente, anche dalle nostri parti sta crescendo l'influenza dell'Islam. Basti pensare che, secondo i dati della Fondazione Ismu, vivono in Italia circa 1,7 milioni di musulmani tra stranieri e cittadini con un numero di cittadinanze destinato ad aumentare. L'effetto di una presenza islamica crescente, senza arrivare allo scenario descritto da Michel Houellebecq nel suo libro Sottomissione,
è un'influenza nelle scelte della politica come si è visto in Francia e Gran Bretagna con il riconoscimento dello Stato di Palestina.
Alla notizia della possibile discesa in campo di un partito musulmano alle amministrative a Roma non si sono fatte attendere le reazioni politiche tra cui quella dell'Europarlamentare della Lega Anna Maria Cisint: «la presenza di un partito composto interamente da soli musulmani rappresenta una pericolosa deriva per la visione liberticida e anti-occidentale che porta avanti, espressione dell'islamismo politico più becero che intende inserirsi nelle nostre Istituzioni per sovvertirle e che, per questo,
dovrebbe essere messo al bando e sciolto immediatamente».Il rischio è che dopo Londra e a New York anche Roma in un futuro non troppo lontano possa avere un sindaco islamico, uno scenario distopico nella città di San Pietro.