Il mezzo bluff sull'addio a Equitalia: ecco come fare per rottamare le cartelle

La società ha avuto 6 mesi di proroga: istanze entro il 22 gennaio

Il mezzo bluff sull'addio a Equitalia: ecco come fare per rottamare le cartelle

Non è esattamente il bye bye a Equitalia, annunciato dal premier Matteo Renzi. La società di riscossione chiuderà i battenti come promesso dal governo, ma nel decreto fiscale c'è anche altro, cioè la proroga della convenzione tra lo Stato e la stessa Spa. Senza il decreto fiscale, il legame tra Equitalia e i comuni che gli hanno affidato la riscossione sarebbe terminato il 31 dicembre di quest'anno. La legge del governo Renzi ha allungato la vita di Equitalia di altri sei mesi, fino al luglio del 2017.

Non è una novità. La fine del rapporto diretto tra Equitalia e i comuni era inizialmente prevista per il 2012. Di proroga in proroga si è arrivati al 2016. L'ultima è dentro un provvedimento firmato dal governo Renzi, il decreto Enti locali del luglio scorso, che spostava il termine a fine anno. Ora, con il provvedimento collegato alla manovra, altri sette mesi di vita, in attesa della chiusura.

Il decreto fiscale è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale e quindi è in vigore. Tra le misure più attese, la rottamazione delle cartelle che cancella sanzioni e interessi. La scadenza importante da ricordare è quella del 22 gennaio, data entro la quale dovranno essere presentate le domande. I moduli dovrebbero arrivare entro 15 giorni. La «definizione agevolata» riguarda le cartelle Equitalia dal 2000 al 2015. Il pagamento potrà essere dilazionato in quattro rate, l'ultima entro il 15 marzo 2018.

Ieri il Sole 24 Ore ha calcolato che i benefici per il contribuente che rottamerà una cartella potranno arrivare al 35% dell'importo della cartella stessa. Possono rientrare nella sanatoria tutte le imposte, compresa l'Iva e i tributi. Ma anche i contributi previdenziali e assistenziali affidati dal fisco, dall'Inps o dall'Inail a Equitalia. Sulle multe per infrazioni al codice della strada confermata la stretta. Si potranno cancellare solo gli interessi.

Confermata l'inclusione dei tributi locali, quindi le cartelle emesse da Regioni, province, città metropolitane e comuni. Comprese Ici e tassa dei rifiuti. Chi ha già in corso un pagamento dilazionato con Equitalia non potrà avere rimborsi e dovrà versare le quote fino al 31 dicembre prossimo. Ci sono alcune esclusioni per casi particolari. Ad esempio alcune cartelle che riguardano l'Iva.

I debitori non dovranno corrispondere al fisco le sanzioni, gli interessi di mora e le sanzioni su imposte e contributi.

Da pagare le somme affidate a Equitalia (o all'agente locale), ma anche l'aggio per lo stesso agente di riscossione, le spese esecutive e quelle di notifica delle cartelle.

L'istanza deve essere inviata a Equitalia entro 90 giorni dalla pubblicazione del decreto nella Gazzetta Ufficiale. Si può pagare con domiciliazione bancaria, bollettini postali, o allo sportello. La legge non scioglie i dubbi sull'adesione dei tanti comuni (più di 4.000) alla sanatoria. Il governo insiste nel sostenere che vale per tutti. L'Anci segnala problemi. Se il contribuente salta una rata, o la paga in ritardo, perde i benefici della rottamazione.

Riaperti i termini sulla voluntary disclosure. Ieri l'Agenzia delle entrate ha spiegato i termini e le scadenze. Fino al 31 luglio 2017 potranno essere inviate le domande per regolarizzare le violazioni commesse entro il 30 settembre 2016. Inoltre, l'integrazione delle istanze, i documenti e le informazioni «potranno essere recapitate fino al 30 settembre 2017.

I soggetti interessati hanno tempo per pagare fino al 30 settembre 2017 o in tre rate mensili, con la prima comunque entro il 30 settembre. A decidere le modalità di presentazione, sarà un regolamento che arriverà entro 30 giorni.

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