Politica

"Mi piace col Campari". La battuta di Draghi che dribbla l'incognita Quirinale

La rivelazione del barista: "Draghi prendeva lo spritz Aperol, sua moglie mi ha detto che andrà al Colle". Ma il premier sorride: "Mai bevuto, non mi piace proprio". Si agita la corsa per il Quirinale

"Mi piace col Campari". La battuta di Draghi che dribbla l'incognita Quirinale

Il toto-nomi sul Quirinale è già partito e con il passare dei giorni si infittisce sempre più. Nel ventaglio delle possibilità figura anche Mario Draghi, che potrebbe diventare il prossimo presidente della Repubblica al posto di Sergio Mattarella (che continua ad allontanare il bis). Per il momento il premier non si è mai espresso in maniera netta sul tema, alimentando così ipotesi e suggestioni varie. Ma una decisione dovrà prenderla a stretto giro: rimanere al capo del governo o approdare al Colle? Nel frattempo è spuntata una rivelazione che potrebbe pesare tantissimo in vista della partita per il Quirinale.

La rivelazione del barista

A fornire un dettaglio di non poco conto è stato Antonio Proietti, titolare del bar che si trova proprio di fronte alla residenza romana di Draghi, che avrebbe chiesto alla moglie del presidente del Consiglio (Maria Serena Cappello) se suo marito sia realmente intenzionato a fare il capo dello Stato. "Ha detto 'Si si, sicuramente lo farà'. Me lo ha detto un pò sconsolata, perché saranno molto impegnati. Di solito stavano sempre a città della Pieve, ma andando al Quirinale sarà molto più complicato", ha dichiarato il barista a Un Giorno da Pecora su Rai Radio1.

Ma poi è arrivata la precisazione del barista: "Ma no, quella frase è stata ingigantita nel suo significato e valore. La signora Serenella l'avrò vista l'ultima volta un paio di settimane fa e quel riferimento al futuro del marito alla presidenza della Repubblica voleva essere una battuta. Pensavo si capisse anche dalle risate dei conduttori".

Il titolare del bar ha rivelato che Draghi, prima di diventare premier, andava spesso nel suo locale per fare colazione o concedersi un aperitivo: "Veniva per colazione ma anche a fare l'aperitivo. Gli piace lo spritz Aperol, a volte ne beveva anche un paio, insieme ai classici stuzzichini, patatine e olive". È proprio da qui che si è scatenata una simpatica vicenda che comunque fa capire quanto sia complicata e spinosa la partita per il Colle.

La battuta di Draghi

In realtà Draghi, a quanto pare, non gradisce proprio lo spritz Aperol. Anzi, non ne ha fatto mistero. Lo ha rivelato dopo essere uscito dalla conferenza stampa con Macron, Merkel e i vertici della Libia quando - incalzato dalla domanda di un giornalista sul racconto del barista - ha precisato sorridendo: "Voglio dire solo che non ho mai bevuto spritz all'Aperol, non mi piace proprio. Ho sempre preso quello al Campari...".

Sulla questione principale però continua a sorvolare. Tanto che, come riportato dal Corriere della Sera, il premier si sarebbe limitato a dire: "Sul resto mi han spiegato che è tutta una montatura del giornalista". Il dilemma resta: l'ex governatore della Banca centrale europea preferisce restare in incognito, senza rivelare se intende o meno approdare al Quirinale. Non ha ancora preso effettivamente una decisione o si tratta di una strategia ben precisa?

La corsa per il Quirinale

Appare evidente come la partita sia piuttosto intricata e aggrovigliata. Non solo per il "silenzio" di Draghi che complica le cose, ma anche per i partiti che - almeno per il momento - non sembrano avere chissà quali piani. C'è da aspettarsi che il premier non si esprimerà prima dell'approvazione della manovra, in seguito alla quale magari ci potrà essere maggiore chiarezza.

A quel punto il discorso Quirinale potrà entrare nel vivo. Ma per adesso continua a dominare l'ambiguità, l'incognita. Un silenzio che, come spiega Adalberto Signore su ilGiornale in edicola oggi, agita la partita per il Colle. La sua melina lascia presagire che sia realmente tentato dalla possibilità di diventare presidente della Repubblica. La sua tattica però non fa rima con l'atteggiamento dei partiti, che invece temono elezioni anticipate e rischiano di farsi trovare impreparati.

Soprattutto perché il pallottoliere è impazzito e il segreto dell'urna può fornire responsi clamorosi.

Commenti