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"Ce l'ho messa tutta, ma Grillo...". Quella telefonata di Conte ai big

Beppe Grillo irremovibile sul no alle deroghe al tetto dei due mandati. Il giurista, visibilmente logorato, ai silurati: “Faremo bene e ci sarà un posto per tutti”

"Ce l'ho messa tutta, ma Grillo...". Quella telefonata di Conte ai big

“Alle prossime elezioni politiche non troverete, tra i candidati del M5S, chi ha già svolto due mandati. Non cambia, quindi, la regola che il Movimento si è imposto dalla prima ora come forma di garanzia affinché gli eletti possano dedicarsi al bene del Paese, senza lasciarsi distrarre dai propri destini personali”. Con queste parole Giuseppe Conte ha confermato le indiscrezioni della mattinata: nessuna deroga al tetto dei due mandati. La conseguenza è nota: diversi big non saranno ricandidati in vista delle elezioni del 25 settembre. Da Fico alla Raggi, passando per la Taverna: sono tanti gli “esponenti di spicco” destinati a cambiare mestiere. E il giurista non ha nascosto una certa amarezza in privato…

Conte, infatti, non è mai stato d’accordo con la regola dei due mandati. Ha provato anzi a cambiare il regolamento, tra mini-deroghe e ricollocamenti, ma non c’è stato niente da fare: Beppe Grillo ha avuto la meglio. Per evitare spiacevoli sorprese legate a una fuga di notizie, l’autoproclamato avvocato del popolo ha deciso di confermare lui stesso a tutti i big del Movimento al secondo mandato che non c’era più nulla da fare. “Mi spiace, io ce l'ho messa tutta: Grillo è stato davvero irremovibile”, le parole del leader pentastellato riportate da alcuni veterani all'Adnkronos.

Nel corso delle telefonate con i silurati M5s, Conte ha chiesto a ognuno di loro di restare al suo fianco in questa campagna elettorale. E le promesse sono continuate, nonostante tutto: “Faremo bene e ci sarà un posto per tutti”. Nonostante i numerosi addii, le tensioni interne e sondaggi catastrofici, l’ex primo ministro è fiducioso sul risultato elettorale grillino: “Vedrai staremo almeno al 15%”, quanto ha confidato. L’obiettivo è quello di raccogliere pieno sostegno in campagna elettorale. Ma non tutti sembrano aver preso benissimo la richiesta: “Sono un grillino della prima ora, stavo per far partire il vecchio 'vaffa’ del M5S della prima ora...”.

La base è spaccata sul no alla deroga al tetto dei due mandati, non mancano le critiche a Grillo. Per molti si tratta di un suicidio politico, per altri il comico genovese dovrebbe fare la valigia e lasciare il Movimento. Ciò che appare chiara, ormai, è la contrarietà di Conte al limite dei due giri in Parlamento. A suffragare la tesi, ci pensano i dimaiani. Secondo Davide Serritella, infatti, Giuseppi avrebbe portato a spasso vari parlamentari negli ultimi mesi lasciando intendere che sarebbe arrivata qualche deroga, mini o maxi. Ma non manca la stoccata: “Il principio cardine del fu M5S, rimarrà intatto.

Ora largo ai nuovi volti del nuovo corso ovvero a Santoro ed Orsini, per citare solo alcuni potenziali candidati”.

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