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La mia Romagna devastata e il coraggio di un popolo

In una società dell'immagine come quella contemporanea dove siamo abituati anche durante le tragedie a ricevere centinaia di foto e video, non ci si rende realmente conto dell'entità delle calamità naturali finché ad essere toccati non sono i luoghi in cui siamo cresciuti

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In una società dell'immagine come quella contemporanea dove siamo abituati anche durante le tragedie a ricevere centinaia di foto e video, non ci si rende realmente conto dell'entità delle calamità naturali finché ad essere toccati non sono i luoghi in cui siamo cresciuti e che ci sono familiari. È la sensazione che abbiamo provato noi romagnoli e cesenati di fronte alle alluvioni di questi giorni che hanno provocato ingenti danni e purtroppo sono costate la vita a varie persone. Il fiume Savio è esondato dagli argini allagando interi quartieri con centinaia di persone sfollate e costrette ad abbandonare le proprie case. Anche nel forlivese, nel faentino, in Emilia, nell'entroterra romagnolo, nelle Marche la situazione è drammatica al punto che il numero di evacuati sfiora i quindicimila. Eppure è in questa situazione drammatica che emerge tutto il coraggio e la solidarietà del popolo romagnolo, sono numerose le storie di solidarietà di queste ore con i condomini dei piani alti che hanno ospitano durante la notte gli inquilini dei piani terra raggiunti dall'acqua. È diventato virale il video di una madre con il figlio in braccio che rischiava di annegare ed è stata salvata dai vicini che non hanno esitato a gettarsi nell'acqua alta per andare in suo soccorso.

Una solidarietà che non può prescindere dal lavoro senza sosta della protezione civile, delle forze dell'ordine e delle istituzioni in prima linea per stare vicine alle persone colpite dall'alluvione. L'emergenza è ancora in corso ed è prematuro fare una conta dei danni, ora la priorità è mettere in sicurezza il territorio ed evitare ci siano altri morti ma il popolo romagnolo sta dimostrando anche in questa occasione tutta la sua forza e i valori che da sempre lo caratterizzano: tenacia, coraggio, solidarietà, grande determinazione.

Durante la tromba d'aria che nel 2019 colpì la riviera adriatica, rimase impressa l'immagine degli stabilimenti balneari di Milano Marittima devastati dal vento ma, dopo sole poche ore perfettamente ripristinati. I romagnoli sono fatti così, anche di fronte alle tragedie si rimboccano le maniche per risolvere la situazione. Un popolo di lavoratori che saprà rialzarsi anche questa volta nonostante le ferite profonde dell'alluvione. Ciò non significa che dobbiamo lasciare sola questa terra che tanto ha dato all'Italia, ora è il momento che l'Italia non abbandoni i romagnoli in queste ore drammatiche ma anche in quelle altrettanto difficili della ripartenza.

Forza Romagna, tin bota.

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