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Sbarchi, Macron nega la crisi Salvini: 'Arrogante, apra porti'

Il presidente francese: "Nessuna crisi migratoria, le navi vadano nel porto sicuro più vicino". Ed è scontro con Salvini

Sbarchi, Macron nega la crisi Salvini: 'Arrogante, apra porti'

Not in my back yard. Non nel mio cortile. In questo caso verrebbe da dire "non nel mio porto". Per Emmanuel Macron i migranti possono sbarcare ovunque tranne che nei porti francesi. La proposta che il presidente avanzerà domani al vertice con i leader europei sarà chiara: le navi cariche di migranti dovranno sbarcare nel porto sicuro più vicino. Considerando la tratta che fanno è evidente che i porti più sicuri sono spesso quelli italiani, come anche quelli maltesi. Ma difficilmente le navi delle ong sarnno vicine alle coste della Francia. Insomma ancora una volta Parigi si lava le mani. In un incontro con il premier spagnolo, Pedro Sanchez, Macron ha fissato gli obiettivi da portare avanti al vertice Ue. "Chiediamo di non gestire caso per caso, proporremo domani uno schema chiaro: che lo sbarco di migranti rispetti le regole e i principi umanitari di soccorso e che avvenga nel porto sicuro più vicino", ha fatto sapere il presidente francesce. Poi la proposta di centro di sbarco sul suolo europeo: "Bisogna individurali e realizzarli. È necessario un percorso di solidarietà, e non una gestione caso per caso".

L'idea ripercorre un po' quella delle piattaforme di sbarco regionali dei giorni scorsi. "Una volta sbarcati - ha spiegato il presidente francese nel corso di una conferenza stampa congiunta con Sanchez - in questi centri chiusi, la cui realizzazione è finanziata da fondi europei, si potrà esaminare con rapidità la situazione in cui versano i migranti e capire chi ha diritto all’asilo e chi, invece, va rispedito al paese di provenienza". Poi fa i conti in tasca all'Italia sul numero di migranti sbarcati negli ultimi tempi: "Ci si dimentica che la crisi migratoria non è a livello di quella del 2011. Paesi come l'Italia non hanno gli stessi sbarchi dell'anno scorso perchè grazie alla cooperazione europea abbiamo diminuito gli sbarchi dell'80%". Infine si dice favorevole a sanzioni per quei Paesi neuropei che dovessero rifiutare le quote di migranti.

Ma sullo sbarco delle navi nei porti più vicini, arriva la presa di posizione del ministro degli Interni, Matteo Salvini che di fatto chiude le porte alle imbarcazioni delle Ong: "Certe navi si devono scordare l’Italia, stop al business dell’immigrazione clandestina! La musica è cambiata, io ce la metto tutta". Sul vertice in programma domani Salvini non dà per scontato il "sì" dell'Italia al documento finale. Poi l'affondo sul presidente francese: "650mila sbarchi in 4 anni, 430mila domande presentate in Italia, 170mila presunti profughi a oggi ospitati in alberghi, caserme e appartamenti per una spesa superiore a 5 miliardi di euro. Se per l’arrogante presidente Macron questo non è un problema, lo invitiamo a smetterla con gli insulti e a dimostrare la generosità con i fatti aprendo i tanti porti francesi e smettendo di respingere donne, bambini e uomini a Ventimiglia. Se l’arroganza francese pensa di trasformare l’Italia nel campo profughi di tutt’Europa, magari dando qualche euro di mancia, ha totalmente sbagliato a capire". Lo scontro in Europa sull'emergenza immigrazione è solo all'inizio e il vertice di domani si annuncia teso. Tanto che anche Di Maio è andato all'attacco del presidente francese: "Le dichiarazioni di Macron sul fatto che in Italia non esista una crisi migratoria dimostrano come sia completamente fuori dalla realtà. Evidentemente i governi italiani precedenti gli avevano raccontato che il problema non esisteva, forse per far continuare indisturbato il business dell'immigrazione - ha detto su Facebook - In Italia l'emergenza immigrazione esiste eccome ed è alimentata anche dalla Francia con i continui respingimenti alla frontiera.

Macron sta candidando il suo Paese a diventare il nemico numero uno dell'Italia su questa emergenza, il popolo francese è sempre stato solidale e amico degli italiani. Ascolti loro, non chi fa soldi sulla pelle di quelle persone".

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