Migranti, Di Maio accusa la Francia: "Tragedie perché non decolonizza"

Il ministro pentastellato, da Vasto, accusa Parigi di tenere in scacco i Paesi africani non permettendo loro di progredire. E per questo motivo, la popolazione è costretta a emigrare verso l'Europa

Migranti, Di Maio accusa la Francia: "Tragedie perché non decolonizza"

Luigi Di Maio, parlando a Vasto, commenta il naufragio avvenuto a largo della Libia. E lo fa andando a colpire la Francia, considerata da Di Maio il vero problema del fenomeno migratorio in Africa e una delle cause delle partenze verso l'Europa.

"Su questa ennesima tragedia saremmo degli ipocriti se continueremo a parlare degli effetti e non delle cause. Questi viaggi della disperazione nel Mediterraneo che provocano morti sono legati ad una fase coloniale ancora in atto in Africa ad opera di alcuni Paesi d'Europa. Se la Francia non decolonizza veramente le decine di Paesi in cui stampa ancora addirittura il franco delle colonie africane, noi continueremo ad avere un'Africa povera ed un'Europa ipocrita, un'Europa che pensa agli effetti di cause che non ha mai affrontato". Questo il pensiero di Luigi Di Maio, vice premier e leader politico del Movimento 5 Stelle, riportato da AdnKronos.

E il ministro pentastellato ha continuato con le accuse verso Parigi. "Oggi ci sono Paesi europei, in particolare la Francia, che continuano a tenere sotto scacco l'economia africana impoverendola. E poi ci lamentiamo del fatto che partano questi barconi. Io d'ora in poi la smetto di parlare degli effetti: il più grande cordoglio per tutte le vittime, ma sono lacrime da coccodrillo quelle che sta versando una parte dell'Europa" ha detto Di Maio.

Che poi ha copncluso: "Qui il tema sono gli interessi economici di Paesi europei che oggi stanno facendo il bello e il cattivo tempo nei Paesi africani. Finché non lasceremo l'Africa libera, gli africani partiranno sempre e il luogo degli africani non è il fondo del Mediterraneo, è l'Africa. E lì che devono stare e ci devono stare se noi li lasciamo in pace".

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