«Il Milan ha avviato questo percorso verso la Cina». L`annuncio, improvviso e imprevisto, giunto all`uscita dall`ospedale San Raffaele ieri mattina, è stato scandito da Silvio Berlusconi con una smorfia di dolore autentico. Dolore fisico per l`intervento chirurgico al cuore e dolore affettivo per il distacco, dopo 30 anni indimenticabili e forse anche irripetibili, dall`affare di cuore, il suo «caro, vecchio, grande Milan». Silvio Berlusconi, una mano sulla spalla di Valentino Valentini, in poche limpide battute, ha reso ormai ufficiale il prossimo passaggio storico della proprietà del club rossonero dalla Fininvest al consorzio cinese, fissato per la prossima settimana con la firma del preliminare mentre è previsto per settembre il passaggio vero e proprio delle azioni.
Tre i messaggi contenuti nella breve intervista concessa dal presidente dopo 29 giorni di degenza. Il primo: «Negli ultimi 4 anni, per via di una sentenza paradossale, non mi sono occupato come avrei voluto delle vicende milaniste». Il secondo: «Ho rinunciato a pretese sul prezzo, senza calcolare il valore del brand, perché la maggiore preoccupazione è stata quella di lasciare, dopo 28 trofei vinti e un popolo di tifosi cresciuto, a chi è disposto a rendere il Milan di nuovo protagonista in Italia, in Europa e nel mondo». Il terzo e ultimo: «Ho accettato la cifra che mi è stata proposta da questo gruppo nel quale sono coinvolte società anche a partecipazione statale, avendo ricevuto la garanzia di un investimento sul mercato di 400 milioni per i prossimi anni (saranno tre, ndr)». Ecco dunque il vero atto d`amore: a fronte dei quasi 900 milioni investiti in 30 anni di Milan (fonte calciofinanza.it) ha accolto la valutazione di 750 milioni, debiti compresi (così suddivisa la cifra: 500 milioni per il 100 % delle azioni, 400 milioni versati subito, gli altri 100 a completamento dell`operazione) in cambio della disponibilità a puntare altre risorse finanziarie sul potenziamento tecnico del club. Nel Milan cinese, Silvio Berlusconi rimarrà presidente onorario senza scadenza temporale, la figlia Barbara scenderà dal ruolo di ad a quello di componente del cda mentre Adriano Galliani conserverà quello di responsabile dell`area tecnica insieme con Nicolas Gancikoff, ad in rappresentanza del consorzio cinese.
Scelta dolorosa ma condivisa da tutta la famiglia visto che qualche ora dopo il figlio Pier Silvio, ha ribadito che è venuto il momento «per mio padre di cambiare strada», promettendo «rimango tifoso del Milan» e aggiungendo a proposito di Balotelli «non ha fatto niente per diventare quello che tutti ci aspettavamo da lui». Il prossimo, decisivo appuntamento, per il cambio epocale in casa rossonera è fissato con la firma del preliminare che vincolerà le parti. Questa volta, per aggirare le difficoltà legate al calciomercato (chi paga e cosa succede in caso di mancato closing) è stata adottata la seguente iniziativa: il consorzio cinese ha versato un deposito vincolato di 100 milioni di euro, una sorta di cauzione, che verrà restituita nel caso di mancata firma per colpa di Fininvest e sarà incassata invece dall`attuale azionista nel caso di affare naufragato per colpa dei cinesi, il tutto a parziale copertura delle spese sul mercato nel frattempo effettuate (dal 1° luglio pagano già i cinesi in presenza di operazioni condivise).
Milan perciò solo formalmente bloccato sul mercato fino alla prossima settimana ma con alcuni colpi in canna già pronti: Kovacic è uno degli obiettivi con il croato Marko Pjaca, poi il
difensore del Villarreal Musacchio (passaporto italiano), mentre è arrivato a Milano il ds dell`Atletico Berta per chiedere ufficialmente Bacca il cui sostituto è Pavoletti (16 milioni), uno dei nomi fatti da Silvio Berlusconi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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