Milano La beffa dei provvedimenti per la mobilità. Succede che a Milano i provvedimenti pensati «per rendere più facile la vita ai milanesi che si muovono, districandosi nel traffico» si traducano in nuove tasse. Premessa: da circa sei mesi si sono aperti in città i cantieri per la realizzazione di M4, la nuova linea della metropolitana che attraversa Milano da Est a Ovest. Il che significa strade interrotte, mezzi pubblici deviati o cancellati, cittadini che ogni giorno si trovano imbottigliati nel traffico. Ovunque. Da Est a Ovest, in centro come in periferia. Da luglio il centro storico ha visto i primi stravolgimenti alla viabilità, che hanno avuto a settembre, con la ripresa della routine, un impatto devastante sulla circolazione. Per fluidificare il traffico nella Cerchia dei Bastioni (come se le periferie non subissero stravolgimenti) lunedì il sindaco Beppe Sala e l'assessore alla Mobilità Marco Granelli hanno colto la palla al balzo e annunciato una serie di provvedimenti «per rendere più facile la vita ai milanesi che si muovono, districandosi nel traffico congestionato a causa dei cantieri di M4». Tradotto: rendere, se possibile, più cara la vita ai milanesi introducendo nuove gabelle.
Da febbraio, infatti, pagheranno l'ingresso nella Cerchia dei Bastioni (5 euro) anche i veicoli a gpl e a metano, che fino ad ora erano esentati. Stiamo parlando di 8.300 ingressi al giorno da parte dei veicoli gpl e di 4.150 quelli dei veicoli a metano. Il motivo? «I mezzi gpl e metano producono le stesse emissioni di un mezzo benzina o diesel di pari classe euro». Ma Area C (C come «congestion») era nata nel 2012 come un provvedimento anti traffico e non anti inquinamento, come invece sta facendo credere la giunta Sala. Sembra un nominalismo ma non lo è: il succo è una nuova tassa. In sostanza: se nel 2012, anno di nascita di Area C, i veicoli gpl e metano erano più «ecologici», ora non lo sono più. Peccato, poi, che gli stessi mezzi non siano considerati inquinanti dal Ministero dell'Ambiente e dallo stesso Comune di Milano, che ha aderito all'iniziativa ICBI Iniziativa Carburanti a Basso Impatto. L'accordo di programma siglato da 674 comuni, tra cui appunto il Comune di Milano, prevede uno stanziamento di 1,8 milioni di euro per il 2016 per chi trasforma l'auto a metano o gpl. «Su Area C Sala parla di scelta coraggiosa. E dove sarebbe il coraggio? Forse nel far pagare il pedaggio da febbraio anche ai veicoli alimentati a metano, gpl e bifuel? - attacca Mariastella Gelmini coordinatrice lombarda di Forza Italia -. Ma i milanesi capiscono che questa giunta, come la precedente, vuole solo fare cassa».
Tra i provvedimenti introdotti anche il divieto di ingresso ai diesel Euro 3 dei residenti del centro (i diesel euro 3 sono banditi dalla cerchia): fino al 15 ottobre 2017 potranno accedere 40 volte gratis, poi non potranno più entrare. Da febbraio sarà vietato l'ingresso ad Area C anche per i diesel Euro 4 senza fap (filtro antiparticolato). Tra i 100 e i 200 euro è la tariffa richiesta (da febbraio) ai bus turistici Euro 5 e 4 per entrare in centro, contro i 5 euro che pagavano attualmente.
L'assessore alla Mobilità del Comune Marco Granelli ha preannunciato che il prossimo step sarà la tassazione - pardon, l'applicazione del ticket - anche alle due
ruote. Il motivo? «Anche moto e motorini contribuiscono alle emissioni di Pm10». Peccato che se si parla di traffico non si può certo dire che moto e motorini creino congestione, anzi. Certamente contribuiranno a fare cassa.
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