Milano, scabbia per 2mila profughi

E sono 38 i casi ufficiali di tubercolosi tra i migranti censiti nei centri

Sabrina Cottone

Milano Trentotto casi di tubercolosi e 2mila casi di scabbia nei centri d'accoglienza milanesi nel 2016. I numeri della situazione sanitaria tra i profughi sono stati forniti dall'assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Giulio Gallera, che ha risposto in aula a un'interrogazione del consigliere di Fratelli d'Italia, Riccardo De Corato, in cui si chiedeva quanti casi di malattie infettive trasmissibili siano stati registrati nei centri di accoglienza da quando è in atto l'emergenza profughi e quale fosse la frequenza dei controlli.

Milano è stata scelta dall'assessore come esempio, perché è la città che accoglie il maggior numero di migranti e profughi tra gli oltre 20mila l'anno che arrivano in Lombardia. Un'altra situazione sotto controllo è quella di Como, dove l'arrivo di profughi la scorsa estate è stato segnalato come una vera e propria emergenza. Gallera assicura che le aziende territoriali sanitarie «monitorano continuamente la situazione» e spiega la linea scelta della Regione: «Non riteniamo necessario fare le vaccinazioni a tutti coloro che arrivano, ma solo a coloro che presentano rischi di salute per se stessi e per la popolazione residente».

In base alle normative ministeriali, l'Ats di Milano offre a ciascun migrante ospitato nei centri di accoglienza la vaccinazione contro difterite-tetano e poliomielite e uno screening tubercolinico. Aggiunge l'assessore Gallera: «Tutte le volte che abbiamo motivo di intervenire, interveniamo. Noi monitoriamo tutti coloro che arrivano e facciamo screening a tutti. A chi viene diagnosticata la scabbia, vengono fornite le medicine; a chi viene diagnosticata la tubercolosi, viene effettuata la profilassi per la tubercolosi. Non ci sono elementi per pensare che ci siano problemi di meningite».

Ma non tutti i politici sono soddisfatti. De Corato è intenzionato a presentare una mozione in cui chiede vaccinazioni obbligatorie al momento della registrazione per tutti gli stranieri che arrivano in Italia. E sul tema è intervenuta anche la Lega. «Sono numeri allarmanti e parliamo solo degli immigrati censiti, quelli transitati nei centri di accoglienza a Milano. Sappiamo bene che in città sono passati decine di migliaia di immigrati clandestini che hanno fatto perdere le tracce» dichiarano in una nota Paolo Grimoldi e Davide Boni, segretario della Lega Lombarda e della Lega milanese.

I numeri più importanti riguardano la scabbia, che però è una malattia facilmente curabile e di più difficile trasmissione, perché è necessario un contatto diretto, stretto e prolungato. Così è la tubercolosi il motivo di principale allarme tra la popolazione, sia per la maggior facilità di contagio (che avviene per via area, attraverso saliva, starnuto o tosse) che per il pesante decorso della malattia.

Secondo i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità, in Italia i casi di tubercolosi nel 2015 sono stati 3.769. E secondo il ministero della Salute, dal 2004 al 2014 il 52% del totale dei casi notificati si è verificato in soggetti stranieri.

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