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Minacce a Fontana, indagati 6 militanti dell’estrema sinistra

Due degli indagati sono esponenti dei Carc mentre gli altri frequentano il centro sociale Zam. Al governatore Fontana è stata assegnata una scorta

Minacce a Fontana, indagati 6 militanti dell’estrema sinistra

Primi indagati per le minacce rivolte al governatore della Lombardia, Attilio Fontana.

Si tratta di sei antagonisti, due dei Carc, i Comitati di Appoggio alla Resistenza per il comunismo, e quattro del centro sociale Zam. Sarebbero loro i responsabili delle scritte minatorie comparse nei giorni scorsi a Milano prima contro il governatore della Lombardia Attilio Fontana e poi contro il sindaco Giuseppe Sala. La prima era apparsa in zona Crescenzago, sulla Martesana, il 15 maggio mentre la seconda era stata apposta nella notte tra il 5 e il 6 giugno in un sottopasso di zona Chiesa Rossa. In quest’ultimo caso, il graffito chiosava "Fontana assassino, Sala zerbino" ed era accompagnato dal simbolo dello Zam.

Dalle indagini condotte dalla Digos e coordinate dal pool antiterrorismo guidato da Alberto Nobili è emerso che i due esponenti dei Carc, organizzazione che aveva anche rivendicato l'azione in una conferenza stampa, sono gli autori della scritta "Fontana assassino" apparsa nelle scorse settimane lungo il Naviglio della Martesana. Al fascicolo aperto per minacce e diffamazione è stato aggiunto anche quello per imbrattamento dopo che il proprietario del muro del palazzo su cui è stato fatto il "murale" ha sporto denuncia.

Altre scritte dello stesso genere sono poi comparse in altre zone della città. Nei giorni scorsi l'avvocato Jacopo Pensa, legale di Fontana, ha anche presentato al pm Nobili un dossier con all'interno una serie di minacce ed insulti ricevuti on line dal suo assistito. I quattro frequentatori del centro sociale Zam sono, invece, ritenuti tra gli autori della scritta "Fontana assassino Sala zerbino" trovata nella notte tra il 5 e il 6 giugno in via Chiesa Rossa, sempre a Milano. Le indagini, però, sono ancora in corso. L’obiettivo è identificare con esattezza tutti gli autori del messaggio. Gli antagonisti presenti nel sottopasso dove è stata realizzata la scritta erano una quindicina.

A causa delle minacce ricevute, comprese le lettere minatorie e quelle arrivate via social, il governatore Attilio Fontana è stato messo sotto scorta dalla Questura di Varese. Le indagini servono per indagare sul "clima di odio" che si respira in città soprattutto all'indomani dell'emergenza coronavirus e della gestione regionale contestata da alcuni ambienti.

Non è un caso che proprio così si intitolava un dossier presentato da Pensa in procura.

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